Un Sovrintendente del Corpo di Polizia Penitenziaria, in servizio nel carcere di Melfi, il 22 novembre scorso è stato brutalmente aggredito da un detenuto dell’Alta Sicurezza. L’agente, trasportato al pronto soccorso del locale ospedale è stato medicato e giudicato guaribile in quindici giorni.
A segnalare quanto accaduto è il segretario regionale per la Basilicata del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Saverio Brienza.
Solo grazie all’intervento di altro personale di Polizia Penitenziaria si è evitato il peggio.-spiega Brienza- E’ del tutto evidente che anche questo è un chiaro sintomo del malessere che si vive nel carcere di Melfi, un carcere allo sbando, e per questo torniamo a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità di un Istituto che evidentemente non è più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno dell’Istituto.
E mi sembra palese ed evidente che sia giunta l’ora di avvicendare il Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria, che evidentemente non riesce a fare fronte alle costanti e quotidiane criticità per mancanza di adeguati stimoli professionali”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Melfi ed evidenzia come e quanto sia importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. “Le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria non possono continuare ad essere aggrediti o a trovarsi costantemente in situazioni di alta tensione senza che il Ministero della Giustizia ed il DAP adottino provvedimenti urgenti. Siamo al collasso!