Polizia Penitenziaria | Rebibbia, detenuto minaccia agente con un punteruolo e lo chiude in cella

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Gli ha puntato un punterolo alla gola dopo averlo attirato vicino alla cella con una scusa. Una volta minacciato è stato sequestrato nella camera di sicurezza con lo stesso detenuto. E’ successo nella sezione G12 del carcere romano di Rebibbia. Ad essere aggredito un assistente capo della polizia penitenziaria, poi tratto in salvo dai colleghi. A denunciare l’accaduto il segretatio generale della Fns Cisl Lazio Massimo Costantino. 

Il sequestro dell’agente è avvenuto poco dopo le 13:00 di ieri – lunedì 21 novembre – quando il detenuto, un 43enne italiano, ha chiesto all’agente di poter parlare con una psichiatra. In cella con un altro uomo, con gli altri quattro in quel momento usciti nel cortile del nuovo complesso del carcere di Rebibbia, una volta attirata l’attenzione del poliziotto, il 43enne lo ha afferrato da dietro per il collo puntandogli alla gola un punteruolo ottenuto con la parte in metallo di una bombola del gas da campeggio. Stretto al collo l’agente è stato quindi costretto a chiudersi in cella con il detenuto che ha poi spiegato le motivazioni del suo gesto: la necessità di parlare con una psichiatra.

Momenti di grande appresione quelli vissuti dal poliziotto. A salvarlo un collega che ha fatto scattare l’allarme generale permettendo l’arrivo di altri agenti con il detentuto che – senza oppore resistenza – ha liberato l’ostaggio facendolo uscire dalla cella. Riportato alla calma il 43enne è stato deferito all’autorità giudiziaria con il poliziotti che se l’è cavata con una piccola escoriazione al collo senza aver bisogno di ricorrere alle cure dell’ospedale. (romatoday.it)

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