Un detenuto di origini magrebine è riuscito scavalcare la recinzione del cortile passeggi della terza sezione per poi arrampicarsi sul tetto del panificio del carcere a Genova Marassi. La polizia locale ha chiuso alla viabilità la direttrice a mare di corso de Stefanis deviando la viabilità, visto che il detenuto sta lanciando oggetti in strada.
Immediatamente sono state avviate le trattative con il detenuto per convincerlo a scendere e desistere dal suo gesto dimostrativo. Dopo le 16 il detenuto è stato convinto a scendere dal tetto e a rientrare in carcere e la situazione è tornata alla normalità.
Stamattina il detenuto è stato trasferito in un altro istituto. Lo riferisce Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa polizia penitenziaria.
“Si è rischiato grosso ieri – prosegue il sindacalista -, un gesto di protesta estremo di un detenuto nelle nostre prigioni, che, da un lato è indice del disagio in cui versa l’utenza, specie quella affetta da patologie psichiatriche e che rimane pressoché abbandonata a se stessa, oltre al rischio della propria incolumità”.
Polizia Penitenziaria: il quotidiano sacrificio degli agenti
“Il detenuto poteva colpire passanti e automobilisti – continua Pagani -, considerato il lancio di pezzi di ardesia in strada, dall’altro dimostra la vulnerabilità del sistema penitenziario, le cui sorti si reggono, per quel che è possibile, esclusivamente sul diuturno sacrificio degli operatori, primi fra tutti quelli del corpo di polizia penitenziaria in sottorganico, stanco e demotivato e con i vertici dell’istituto di Genova Marassi, indecisi e con idee molto confuse”.
“Per questo – prosegue Pagani – il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, farebbe bene a interessarsi compiutamente alle questioni carcerarie al di là degli aneddoti che ama raccontare, i quali probabilmente non a caso ricordano soprattutto momenti di torpore e, unitamente a tutto il governo Meloni, dovrebbe prendere compiutamente atto della strisciante emergenza penitenziaria, a cominciare proprio da un carcere come quello di Marassi, che dovrebbe essere affidato a persone all’altezza del personale di polizia penitenziaria, che si ha a disposizione (eccellente)”.