Dopo Torino e Ivrea tocca alla casa circondariale di via Tigli a Biella. 28 agenti della Polizia penitenziaria sono sotto indagine per presunte torture. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio. L’inchiesta è stata avviata la scorsa estate dopo la denuncia di tre detenuti stranieri che sarebbero stati picchiati e legati in cella.
A fine gennaio il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha visitato il carcere biellese, retto attualmente da un direttore facente funzione, assicurando che entro l’anno sarà assegnato il nuovo direttore della struttura, nominato il nuovo comandante della polizia penitenziaria e mandati dei rinforzi.
A Ivrea le inchieste sono due: in una, relativa a fatti del 2016 e 2017, condotta dalla Procura generale, gli indagati sono 25. Nella seconda, coordinata dalla locale Procura, sono coinvolti agenti della polizia penitenziaria e medici in servizio nel carcere.
Ma anche funzionari giuridico pedagogici e direttori pro-tempore della casa circondariale. A Torino sono stati rinviati a giudizio in 22, tra cui l’ex direttore del carcere. Una parte del processo è in corso con il rito abbreviato, l’altra comincerà a luglio.
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