Un aspirante poliziotto che era stato originariamente escluso dal concorso per agenti ha vinto una lunga battaglia legale per ottenere giustizia. L’avvocato Girolamo Rubino, insieme al collega Giuseppe Impiduglia, ha ricostruito questa complessa vicenda giudiziaria attraverso una nota.
L’aspirante poliziotto aveva presentato domanda di arruolamento per il concorso per agenti nel 2003, ma era stato inizialmente escluso. Con il patrocinio degli avvocati Rubino e Impiduglia, ha fatto ricorso al Tar del Lazio, ottenendo l’annullamento della sua esclusione.
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Dopo aver completato il servizio militare obbligatorio, l’amministrazione aveva nuovamente respinto la sua domanda di trattenimento in servizio, citando gli stessi motivi. Per la seconda volta, l’aspirante si è rivolto al Tar del Lazio, ottenendo nuovamente un esito favorevole. Questo gli ha permesso di essere ammesso al corso di formazione per allievi agenti della Polizia di Stato e di essere successivamente nominato agente ausiliario di leva della Polizia di Stato a partire dal 2004.
Polizia di Stato, il Consiglio di Stato accoglie le richieste ordina il risarcimento
Successivamente, i suoi avvocati hanno avviato un nuovo procedimento amministrativo per ottenere un risarcimento per il danno subito a causa della ritardata assunzione in servizio. L’aspirante ha richiesto il risarcimento delle retribuzioni non percepite come agente ausiliario di leva nel periodo compreso tra il 2005 e il 2007, oltre alle differenze tra la retribuzione dovuta come agente di Polizia di Stato e quella effettivamente percepita come agente ausiliario di leva dal 2007 al 2009.
Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha accolto le sue richieste e ha stabilito il diritto a ottenere il risarcimento.