Tragedia questa mattina nella caserma della Guardia di Finanza di Pistoia, in via dell’Annona.
Un maresciallo si è tolto la vita sparandosi un colpo con la sua pistola di ordinanza. L’allarme è scattato poco prima delle 7, quando il finanziere aveva terminato il suo turno.
Immediati i soccorsi del personale della Misericordia di Pistoia e di Agliana, insieme al 118. Purtroppo, l’uomo è spirato poco dopo.
Prima di compiere il tragico gesto avrebbe lasciato una lettera, spiegando le motivazioni che lo avrebbero portato a togliersi la vita.
La stessa email sarebbe stata mandata anche ad altri quotidiani e ad altri indirizzi email.
“Scrivo la presente mail – spiega -, alcuni minuti prima del mio decesso, al fine di far conoscere le cause che mi hanno portato a prendere questa decisione”.
Alla base del tragico gesto non ci sarebbe nessun motivo familiare né problematiche fisiche, ma solo ed esclusivamente questioni lavorative.
Racconta di essere stato impiegato per più di 25 anni in una sala operativa della guardia di finanza, di aver studiato per prendere delle specializzazioni e ottenere il trasferimento a Viterbo. Trasferimento ottenuto, di fatto, ma con destinazione a un settore di servizio completamente diverso. Dopo anni di sacrifici.
“Questo nuovo impiego, a cui sarò destinato – scrive Presutti -, ha suscitato in me una forte tensione emotiva dovuta anche allo stress che ho accumulato nel corso degli anni di servizio poiché, sono stato impiegato anche in turni di 12/18 ore continuative o senza rispettare l’intervallo tra un turno e l’altro che deve essere di 11 ore”.
Parole pesanti come macigni quelle che scrive poco prima di togliersi la vita. I redattori di Tusciaweb, che hanno letto l’email all’inizio del turno, hanno immediatamente avvisato i carabinieri, sperando potesse trattarsi di uno scherzo di cattivissimo gusto o addirittura di poter intervenire per evitare la tragedia. Ma così non è stato. L’uomo è stato trovato morto a Pistoia, nella caserma in cui viveva. Sul posto è intervenuta la polizia.
Tra le sue volontà, una richiesta ai cugini. “Chiedo ai miei cugini S. e M. – scrive -, di consegnare questa mail ai miei genitori. Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della guardia di finanza ma solo gli amici, in abiti civili, che ho conosciuto nel corso degli anni travagliati che ho trascorso nel Corpo”.
Pubblichiamo la lettera inviata a Tusciaweb da Beniamino Presutti con il chiaro intento di renderla pubblica. Proprio per rispettare le ultime volontà del maresciallo pubblichiamo la sua lettera integralmente.
– Lo scrivente Presutti Beniamino, nato a Perugia il 20/04/1972 residente in Vitorchiano (Vt) via Bachelet e domiciliato in Pistoia via Foresi – Maresciallo Aiutante della Guardia di Finanza in servizio presso la Sala Operativa del Comando Provinciale di Pistoia, scrive la presente mail alcuni minuti prima del proprio decesso al fine di far conoscere le cause che lo hanno portato a prendere questa decisione.
Preciso che questo mio gesto è legato esclusivamente alle vicende lavorative in quanto non ho problematiche fisiche, familiari ed economiche.
Se sono arrivato a questo punto è perché nella guardia di finanza c’è una tensione altissima. La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza interessarsi minimamente del personale.
Nel mio caso, sono stato impiegato per più di 25 anni in una sala operativa, prendendo una specializzazione (Esi – Esperto per la sicurezza delle informazioni) e diverse qualifiche necessarie per poter operare in settori di servizio specifici ed ora, dopo aver ottenuto il trasferimento a Viterbo, (dopo quasi 29 anni di servizio e innumerevoli domande presentate) sono stato destinato ad un settore di servizio completamente diverso, che non ho mai fatto, nonostante ci siano uffici, (sala operativa e sezione operazioni) alla stessa sede, in cui è previsto l’impiego di personale con la mia specializzazione (e’ vero che alcuni di essi sono al completo come numero di militari ma non tutti hanno la specializzazione per potervi operare e pertanto sono “abusivi”).
Preciso che per i settori di servizio che dovrò affrontare ho ricevuto delle nozioni risalenti al periodo del corso di formazione frequentato da ottobre 1993 a luglio 1995.
Questo nuovo impiego, a cui sarà destinato, ha suscitato in me una forte tensione emotiva dovuta anche allo stress che ho accumulato nel corso degli anni di servizio poiché, sono stato impiegato anche in turni di 12/18 ore continuative o senza rispettare l’intervallo tra un turno e l’altro che deve essere di 11 ore (invece molte volte nella stessa giornata ho fatto 8/14 e poi 20/08 oppure 20/08 e poi 14/20).
Infine, chiedo ai miei cugini S. e M., di consegnare questa mail ai miei genitori.
Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della guardia di finanza ma solo gli amici, in abiti civili, che ho conosciuto nel corso degli anni travagliati che ho trascorso nel Corpo.
Beniamino Presutti
tusciaweb.it
Adesso comprendete bene quello che vi ho scritto tante volte sui motivi dei suicidi nelle FF. di Polizia o in quelle Armate che alla base non sono sempre o solo per motivi familiari od economici. Bisogna andare oltre. Avere il coraggio di accertare le vere cause che vanno ben oltre alle semplici apparenze. Nel suo tragico gesto ha avuto il coraggio di scrivere la verità e per assicurarsi che fosse pubblica ha provveduto ad inviarla ad una testata giornalistica. Il suo caso non è isolato.
Adesso si attendono seri interventi.