Sconto di pena in appello e domiciliari per il branco che ha aggredito Giovanni Ballarò, il carabiniere pestato a sangue nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto a piazza Principe Umberto. Per Antonio Longobardi, Ferdinando Imparato, Giovanni Salvato e Carmine Staiano è arrivata la sentenza di appello a 6 anni di reclusione, a fronte dei 7 anni e 2 mesi incassati in primo grado. Per tutti loro, inoltre, la reclusione in carcere è stata convertita in domiciliari con obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Per i primi 4 componenti del branco gli avvocati avevano fatto richiesta di concordato.
Lo sconto di pena è arrivato a seguito delle scuse rivolte dagli imputati nei confronti del carabiniere e del Comune di Castellammare di Stabia, che si è costituito parte civile su indirizzo del sindaco Gaetano Cimmino per il danno di immagine arrecato dal pestaggio del militare. È andata meglio, invece, a Pio Lucarelli, figlio di Giovanni, affiliato al clan D’Alessandro, che ha rinunciato al concordato e ha ottenuto una condanna a 5 anni con i domiciliari. Per Manuel Spagnuolo, inoltre, è arrivata la condanna a 2 anni e 10 mesi per il furto del borsello del carabiniere, disteso a terra dopo la vile aggressione in pieno centro.
Per il Comune di Castellammare, infine, è stata riconosciuto anche in appello il diritto al risarcimento del danno, che sarà calcolato in separata sede in favore dell’ente.