Usciva in pattugliamento per «effettuare i controlli anti-alieni». Ma, per svolgerli, si sarebbe attribuito — e quindi fatto pagare dallo Stato — ore di lavoro in più: è questa la quantomeno singolare accusa che vede un ex militare dell’Arma lombardo chiamato al banco degli imputati davanti ai giudici del Tribunale Militare di Verona.
La truffa ai danni dello Stato per dare la caccia agli extraterrestri
È la prima volta che gli extraterrestri finiscono in un’aula di giustizia e sarà proprio quella penale militare scaligera. Il Militare, andato nel frattempo in pensione, risponde infatti di falso ideologico e truffa per aver — stando alle contestazioni degli inquirenti — «ingannato» lo Stato sulle ore di servizio da lui realmente svolte per i pattugliamenti anti-Ufo in provincia di Sondrio: le avrebbe «gonfiate» per aumentarsi in modo truffaldino lo stipendio di «ben» 80 euro.
Una cifra, quest’ultima relativa all’ammontare del presunto raggiro commesso dall’ex carabiniere ai danni dello Stato, talmente irrisoria da rendere ulteriormente paradossale una vicenda che s’incentra sui pattugliamenti effettuati dall’allora militare dell’Arma per monitorare la situazione-alieni nella propria zona di competenza.
Le segnalazioni nei cieli del nord Italia
Un servizio di vigilanza che l’ex luogotenente dei carabinieri aveva deciso di svolgere dopo i sempre i più frequenti avvistamenti di presunti Ufo e altri anomali oggetti volanti nei cieli in Valcamenco, vicino a Sondrio.
Un’incredibile vicenda giudiziaria che sta per essere discussa al Tribunale militare scaligero, un caso senza precedenti che ebbe inizio in Lombardia nel 2013, quando i cittadini iniziarono a presentarsi in caserma descrivendo ai militari di aver scorto in cielo strani «fenomeni paranormali», qualcosa di simile a sfere di luce pulsanti, imprecisati oggetti volanti di tinta arancione tenue.
Le accuse di truffa e falso
Con l’andare del tempo segnalazioni del genere aumentavano, così il luogotenente decise di vederci chiaro e uscire in pattugliamento per verificare la situazione. Lui stesso, durante quei controlli, avvistò alcune «inconsuete presenze volanti» e iniziò a inviarne — come previsto dalla procedura interna dell’Arma — le relative segnalazioni e documentazioni ai propri superiori.
Trascorrevano gli anni e gli avvistamenti in zona si moltiplicavano, così il militare proseguiva con pattugliamenti e segnalazioni: nel 2019, però, improvvisamente gli arrivò dall’«alto» l’ordine di smetterla e non inviare più ai superiori tutte quelle segnalazioni su presunti avvistamenti anomali in cielo. Non è finita, perché poco dopo il carabiniere si ritrovò anche accusato di truffa e falso perché, nello svolgere quei pattugliamenti anti-ufo e alieni, si sarebbe segnato la «bellezza» di 2 (!) ore in più di servizio raggirando quindi lo Stato per «ben» 80 euro.
La prima volta in aula per gli alieni
Una storia più unica che rara quella finita davanti ai magistrati militari di Verona, una vicenda che pare quasi più «anomala» degli avvistamenti volanti nei cieli lombardi : «Per la prima volta in un processo penale hanno fatto il loro ingresso gli alieni — ironizza l’avvocato Marco Della Luna che difende l’ex carabiniere — , i giudici dopo due interrogatori hanno ammesso la produzione di un dossier di fotografie e rapporti di un comando dei carabinieri, in cui compaiono sia oggetti volanti che strani velivoli». Un processo «alieno».