In strada ha lavorato per anni a caccia di criminali e mafiosi. E in strada, in qualche modo, vivrà per sempre grazie a un cippo con una targa che sarà sistemato nell’aiuola spartitraffico di via Altofonte, all’altezza degli impianti sportivi del Cus Palermo.
Lì sarà fissato il nome di Cristoforo Rubino, il poliziotto della Squadra mobile, morto nel 2017, all’età di 53 anni, a causa di male incurabile. Rubino era conosciuto come “Hulk” per via della somiglianza col popolare wrestler americano Hulk Hogan. L’omaggio è certificato in una determina del sindaco Roberto Lagalla che porta la data di ieri.
Cristoforo Rubino, palermitano doc, era componente della Falco 65 bis. Per i colleghi era un maestro a fare gli sbobinamenti delle intercettazioni telefoniche, ma è ricordato anche per la cattura di tanti latitanti, tra cui quella di Antonino Lauricella, boss della Kalsa detto “Scintilluni”.
Partecipò a diverse operazioni antimafia e per un piccolo periodo fece parte della scorta di Giovanni Falcone. Da lì in poi tantissimi anni tra volanti e Falchi. Ma la sua specialità era la criminalità organizzata: scippi, rapine, spaccio.
E tanti soprannomi. Prima di diventare “Hulk”, quando era giovane veniva chiamato “Penna Bianca” e “Ravanelli”, per quella tendenza all’incanutimento precoce, come l’ex attaccante della Juventus.