Svolta nell’inchiesta sull’omicidio dell’ex sottufficiale dell’Esercito, Paolo Fonsatti, 73 anni, ucciso mercoledì mattina a coltellate nella sua abitazione di Arborea, in provincia di Oristano.
I carabinieri, dopo l’intervento dei Ris stamattina sul luogo del delitto, hanno emesso un provvedimento di fermo nei confronti del nipote Giancarlo Fonsatti, 56 anni, conosciuto come Renato, che aveva dato l’allarme e dichiarato di essere rimasto vittima di una rapina insieme allo zio. I militari non credono a questa versione e lo hanno accusato di omicidio volontario, ritenendo sia stato lui – ricoverato e piantonato nell’ospedale di Oristano – a uccidere l’ex militare.
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Nell’abitazione della vittima non sono state trovate altre impronte diverse da quelle del nipote. È questo uno degli elementi che ha portato la procura di Oristano a emettere nei confronti del nipote il provvedimento di fermo per omicidio volontario. Il Ris e i carabinieri del Nucleo investigativo di Oristano hanno anche accertato che qualcuno, probabilmente il fermato, avrebbe anche tentato di pulire alcune tracce. Al momento è sconosciuto il movente. L’unica cosa certa è che il nipote faceva costantemente richieste di denaro, ma anche generi di prima necessità, sia allo zio sia agli altri parenti.