Open Arms ha denunciato il sottomarino della Marina militare italiana che nell’agosto 2019 aveva intercettato e resocontato le sue attività nel Mediterraneo. L’Ong spagnola ha chiesto alla procura di Roma e alla procura presso il tribunale militare di valutare se il sommergibile Venuti sia colpevole di omissione di soccorso. Il bestione hi-tech in azione nel Mar Tirreno, come emerso anche nel processo che vede imputato Matteo Salvini, filmò e fotografò l’attività dell’imbarcazione umanitaria, realizzando poi una “informativa fantasma” che – lo avevamo raccontato proprio su queste pagine – sarebbe stata clamorosamente ignorata da nove procure.
L’accusa di Open Arms alla Marina militare
Ebbene, secondo gli avvocati della Ong spagnola, il sottomarino “si limitò a documentare con filmati e foto le operazioni di soccorso, senza fornire aiuto e senza segnalare alle autorità competenti la presenza di un’imbarcazione in difficoltà”. Da qui, l’accusa mossa dall’organizzazione umanitaria. “Dalla relazione tecnica disposta dalla procura è apparso chiaro come l’imbarcazione di legno soccorsa dalla Open Arms e ripresa dal sottomarino, fosse in condizioni precarie e di sovraffollamento e costituisse dunque un pericolo per la vita delle persone che vi erano a bordo.
Come stabiliscono le Convenzioni internazionali, la Legge del Mare, il testo nazionale del Sar e lo Iamsar Manual, qualunque imbarcazione, anche militare, che incontri un’altra imbarcazione che si possa considerare in una situazione di distress, ha l’obbligo di soccorrere“, hanno sottolineato i legali dell’Ong.
“Quello che risulta invece molto chiaramente – ha denuncato ancora Open Arms – è come dalle ore 12 alle ore 20.50 il mezzo militare si sia limitato a fare riprese fotografiche e video ai soccorritori, non è dato sapere in relazione a quale delle attività a cui era preposto, senza neppure segnalare alle autorità di coordinamento degli Stati costieri la presenza di persone in difficoltà a bordo. Persone, comprese donne e bambini, che se non fosse stato per i soccorritori di Open Arms, si sarebbero con ogni probabilità ribaltate senza che nessuno si premurasse di intervenire”. Alla luce di questi dati, l’organizzazione non governativa spagnola ha quindi chiesto all’autorità giudiziaria di verificare le condotte descritte “per stabilire se possa essere riscontrata una condotta omissiva o negligente”.
I fatti diventati oggetto dell’azione legale, erano emersi durante l’udienza del 2 dicembre scorso nel processo a Palermo a carico di Matteo Salvini (accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso Open Arms). La difesa aveva segnalato ai giudici l’esistenza di quel report che – secondo l’avvocato Giulia Buongiorno – potrebbe gettare una nuova luce sull’intera vicenda, offrendo elementi a favore dell’allora ministro degli Interni.
Nell’informativa del sommergibile, infatti, si poneva l’attenzione su alcune mosse dell’Ong ritenute sospette. Sempre secondo l’avvocato di Salvini, da quei documenti emergerebbero “molte anomalie” nell’operato della Open Arms, visto che potrebbe risultare la presenza di presunti scafisti. I filmati in questione erano poi stati trasmessi dalla trasmissione Quarta Repubblica.
Secondo l’Ong, tuttavia, l’attività di monitoraggio del mezzo militare avrebbe violato le leggi del mare, dal momento in cui i sommergibile non intervenne a soccorrere i migranti ma continuò a registare quel che stava accadendo. L’accusa verrà ora vagliata dalle procure.
fonte: www.ilgiornale.it