Omicidio Carabiniere Cerciello Rega – La Corte d’Assise di Appello di Roma, accogliendo un’istanza avanzata dai difensori, ha disposto gli arresti domiciliari per Gabriele Natale Hjorth, che il 3 luglio scorso aveva visto ridursi la pena a 11 anni e 4 mesi per la morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, avvenuta a Roma il 26 luglio 2019.
I giudici hanno stabilito che la detenzione debba avvenire, così come chiesto dai legali, nell’abitazione della nonna del ragazzo a Fregene, sul litorale romano, che il giovane americano era solito frequentare durante i suoi soggiorni in Italia, dove appunto vivono alcuni suoi parenti.
Riduzione della pena, a 15 anni e due mesi di carcere, anche per Lee Elder Finnegan, l’amico di Hjorth che si trovava con lui al momento dell’omicidio.
L’omicidio del Carabiniere Cerciello Rega
L’omicidio è avvenuto durante un afoso luglio. Il prologo a Trastevere, cuore della movida dove i due giovani studenti californiani erano alla ricerca di droga: l’incontro con pusher e mediatore, poi il furto di uno zainetto quando i due hanno creduto di essere stati truffati. La vicenda si concluderà nel quartiere Prati, con l’intervento di Cerciello e del collega contattati proprio per il furto e infine l’accoltellamento, che per il militare si rivelerà mortale.
La moglie: “giustizia al contrario”
Sulla decisione di concedere i domiciliari a Fregene subito intervengono i legali della famiglia Cerciello. «Lo sconcerto è tanto, la moglie di Mario Cerciello Rega è totalmente sconvolta dalla notizia. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia…», dice l’avvocato Massimo Ferrandino, legale della donna, Rosa Maria Esilio.
«Non conosciamo ancora le motivazioni con cui la Corte ha deciso di ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene – aggiunge il penalista -. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia una giustizia al contrario»