L’avvocato difensore di Finnegan Lee Elder, accusato di concorso in omicidio volontario del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha chiesto di riconoscere per il ventenne americano la legittima difesa.
Nel corso del suo intervento, nel processo davanti alla prima corte d’assise che vede imputato anche Gabriele Natale Hjorth, l’avvocato Roberto Capra ha affermato che nella ricostruzione della vicenda fornita da Andrea Varriale, collega di pattuglia di Cerciello la notte del 26 luglio del 2019, ci sono «incongruenze» per quanto riguarda il fatto che i carabinieri fossero in borghese e «non hanno mostrato i tesserini di riconoscimento».
L’avvocato ha affermato che il suo assistito «ha trovato il coraggio di alzarsi in questa aula e chiedere perdono. Non sarà mai capace di perdonarsi – ha proseguito Capra – e neanche la famiglia Cerciello sarà capace di fare ciò anche se lui spera che un giorno lo potrà fare. Prova rimorso e dolore per ciò che ha causato. La richiesta di perdono in una aula processuale può essere valutata in mille modi, voi potrete dire che non lo perdonerete, ma non potete dire che non lo chiesto».
Sulla richiesta di condanna all’ergastolo, sollecitata dalla Procura, il difensore di Elder ha aggiunto: la «conclusione del processo che vi ha chiesto il pubblico ministero è a mio avviso contraria all’idea di perdono. Non togliete questa speranza a questo giovane uomo ma non togliete a tutti voi la speranza che si possa cambiare».