Il pm Federica Riolino, il magistrato che ha indagato sull’omicidio dei due giovani poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego avvenuto il 4 ottobre del 2019 in Questura a Trieste, nel corso dell’udienza in corso in Corte di assise a Trieste ha chiesto l’assoluzione dell’imputato Augusto Meran “per vizio totale di mente” come da perizia disposta dal loro consulente.
Il pm ha chiesto anche il trasferimento in una struttura di ricovero (Rems) vista la pericolosità sociale dell’imputato, anche in via provvisoria. Il pm Riolino, nel chiedere l’assoluzione ha detto: “Mi dispiace per la richiesta che sto per fare ma è una verità processuale a cui siamo arrivati”.
La tesi del totale vizio di mente è stata confermata anche dall’ultima perizia del dottor Stefano Ferracuti, professore ordinario di Psicopatologia Forense della facoltà di Medicina dell’università La Sapienza di Roma e consulente incaricato dalla stessa Corte su richiesta degli avvocati di Meran, Paolo e Alice Bevilacqua. Lo specialista, nella sua perizia “bis”, ha concluso per un vizio «totale» di mente dell’assassino, ritenuto gravemente schizofrenico e, al momento dei fatti, in preda a una condizione «di delirio persecutorio». Se questa analisi fosse accolta per intero, il dominicano non sarebbe imputabile. Il processo non arriverebbe a una condanna. Non si procederebbe più.
A questo punto, vista la sua pericolosità sociale, Meran verrebbe trasferito dal carcere di Verona a una Rems, una residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza. Se la Corte darà invece peso alla precedente perizia preparata in sede di incidente probatorio dal collegio peritale nominato dal gip Massimo Tomassini (nell’équipe anche Mario Novello, psichiatra, già responsabile del Dipartimento di Salute mentale Medio Friuli), si arriverà a una «parziale» incapacità e il processo andrà avanti con una probabile condanna.In aula oggi a Trieste anche il procuratore capo De Nicolo, che ha dichiarato in un lungo intervento: “Questa tragedia è una ferita per tutti i cittadini italiani: due bravi ragazzi, giovani agenti, che sono morti così. Una tragedia che ha sconvolto la vita di due famiglie, nei confronti delle quali possiamo avere solo profondo rispetto e silenzio.
Pensiamo che l’ergastolo possa lenire il dolore? Oppure che possa farlo un internamento in una Rems? – si è chiesto il procuratore capo –. Due vite distrutte non hanno possibilità di riparazione ma noi abbiamo uno strumento riparatorio che è il processo. Noi non avevamo ammazzato i terroristi ma avevamo seguito le logiche del processo penale come strumento di democrazia.
Ed è ciò che facciamo ora e già la consulenza del pm aveva concluso per la totale infermità”.“Il reato è stato commesso da un assassino, e questo lo diciamo chiaramente, che però non è imputabile – ha continuato De Nicolo -.
Se Meran sarà internato nel Rems, va ricordato che queste sono strutture insufficienti e inadeguate, mentre Meran è socialmente pericolosissimo. Io spero che questa tragedia serva a far uscire dal torpore la classe politica nella regolamentazione delle Rems perché lo Stato deve dare una risposta adeguata al folle reo”.
Trovo vergognoso e inaudito le parole del difensore , la volontà di uccidere da come descritta sul giornale e imputabile di due ergastolo a vita di primo grado , metterlo dentro in una struttura dove si possa curare la mente ” ( di non essere capace di intendere ) ” lo trovo la retta di una via di fuga diversa dalla realtà , spero vivamente che dalle visite e dal procuratore gli indizzi portino alla stara a cui credo , spero di leggere nuovamente le imputazioni e le prove mediche e della giusta causa a nome dei due ragazzi che hanno dato spirito e animo nel loro lavoro svolto .