“Il caso del collega e vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, è per noi un boccone amarissimo” – è il commento di Antonio Nicolosi, Segretario Generale di UNARMA, sindacato nazionale dei Carabinieri, sulla sentenza emessa dalla corte d’Assise d’Appello di Roma – “Accettiamo la sentenza di condanna a 24 e 22 anni per i due studenti americani con grande rammarico, perché ci opponiamo all’immagine di un Paese che riduce in appello la detenzione a dei delinquenti.
Mario Cerciello Rega ha scontato il suo dovere con la vita, mentre ai suoi assassini è stata scontata la pena.
Per UNARMA questa storia rappresenta una giustizia depotenziata, dove l’ergastolo poteva rappresentare una misura detentiva ma soprattutto di correzione, di rispetto verso la perdita della vedova Rega, a cui ci stringiamo, ma soprattutto una mancanza di rispetto verso gli italiani, a cui in questo modo comunichiamo quanto poco voglia dire onorare la vita di un loro connazionale e di un rappresentante delle istituzioni”.