Omicidio Cerciello Rega, la Cassazione: “Finnegan e Hjort non parlando l’italiano, non hanno capito di trovarsi di fronte a due carabinieri”

carabiniere mario cerciello rega

Ciò che sembrava destinato a essere la conclusione di un caso ha invece aperto le porte a un nuovo inizio. La Cassazione ha ritenuto che le motivazioni della condanna emessa dalla corte d’Appello nei confronti dei due cittadini americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega fossero lacunose, incongruenti e contraddittorie.

Nel marzo scorso, la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado che aveva condannato Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjort a 24 e 22 anni di carcere, rispettivamente. Questa decisione ha aperto la strada a un nuovo processo di secondo grado per i due giovani americani coinvolti nell’uccisione del vicebrigadiere Cerciello Rega.

La Cassazione, con la sua decisione della scorsa primavera, ha ora motivato ulteriormente l’annullamento della sentenza di condanna, trasformando ciò che sembrava essere la conclusione della vicenda in un inaspettato colpo di scena.

Secondo i giudici, non è stato dimostrato “al di là di ogni ragionevole dubbio” che gli imputati, che affermavano di non conoscere la lingua italiana, avessero compreso di trovarsi di fronte a due Carabinieri durante l’incidente. Di conseguenza, è necessario riesaminare le circostanze aggravanti del caso.

Il tragico omicidio del brigadiere dell’Arma Mario Cerciello Rega si è verificato il 26 luglio 2019, quando il vicebrigadiere di 35 anni stava cercando due giovani americani. Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjort, rispettivamente di 18 e 19 anni, erano in vacanza a Roma durante quell’estate. In cerca di cocaina nei vicoli di Trastevere, riescono ad ottenere alcuni medicinali polverizzati in modo fraudolento. Decidono di vendicare la truffa compiuta ai danni di un amico dello spacciatore rubandogli lo zaino e proponendo uno scambio: la borsa in cambio di denaro e droga.

Tuttavia, all’appuntamento fissato in via Pietro Cossa, a Prati, non si presenta il pusher truffatore, bensì due carabinieri, Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega, che erano stati allertati sulla situazione. Nel tentativo di fermare i due americani, Elder attacca Cerciello con un coltello lungo 18 centimetri, colpendolo 11 volte in meno di 30 secondi. I due aggressori fuggono, ma vengono arrestati poco dopo nel luogo in cui alloggiavano. Purtroppo, Cerciello perde la vita tra le braccia del suo collega.

La Cassazione ha sollevato delle critiche riguardo alle motivazioni del processo di secondo grado nei confronti dei due americani accusati dell’omicidio di Mario Cerciello Rega. In particolare, si mette in dubbio se Lee Elder abbia compreso la parola “carabinieri” durante l’incidente.

Il processo è passato attraverso il primo grado, l’appello, l’annullamento da parte della Cassazione, e il rinvio nuovamente in Appello. La Cassazione ha criticato la Corte di Assise di appello, sostenendo che la convinzione della corte basata sul fatto che la parola “carabinieri” sia ampiamente conosciuta anche all’estero è una mera ipotesi congetturale, non supportata da elementi esperienziali, logici o dati obiettivi.

La Corte suprema ha evidenziato l’ignoranza della lingua italiana da parte di Elder e ha sottolineato che se la parola “carabiniere” fosse conosciuta in alcuni paesi dell’estero, non sarebbe comunque applicabile agli Stati Uniti d’America, dove vive l’imputato. Inoltre, ha sollevato dubbi sulle modalità con cui si è giunti alla decisione sull’aggressione, evidenziando incongruenze nella testimonianza e nelle motivazioni della Corte di Assise di appello.

La Cassazione ha anche evidenziato la mancanza di passaggi logici nella valutazione del concorso di Natale Hjorth nell’omicidio, chiedendo chiaramente se il progetto omicidiario fosse già contemplato in precedenza e su quali elementi di prova ciò risultasse.

One thought on “Omicidio Cerciello Rega, la Cassazione: “Finnegan e Hjort non parlando l’italiano, non hanno capito di trovarsi di fronte a due carabinieri”

  1. Questo , al di là del processo dove la cassazione sta cercando il pelo nell’uovo ( volevo vedere se si trattava di due africani o altra etnia non occidentale, andavano così in fondo nell’ analisi) potrebbe essere il punto di partenza x unire in unico corpo ( con i vari dipartimenti , mantenendo le attuali caratteristiche e finalità) tutti gli istituti che svolgono compiti di Polizia ( carabinieri, penitenziaria, guardia di finanza ) con un unico ministero ed una sola denominazione ( come praticamente in tutti gli stati del mondo ) POLIZIA , con una sala operativa ed un’ unico comandante a capo ……

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