Oltre 355 suicidi tra le forze dell’ordine dal 2014 al 2021, su scala nazionale sono 15 gli agenti che si sono tolti la vita in questi primi 4 mesi del 2022. Pollegioni: «Mettere in atto iniziative concrete che aiutano a capire cosa sta succedendo»
Oltre 355 suicidi tra le forze dell’ordine dal 2014 al 2021 (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale), con una media che si attesta intorno ai 45 suicidi all’anno. Sono questi gli inquietanti dati raccolti dall’osservatorio nazionale suicidi ONSFO che fotografano una situazione drammatica. Basti pensare che su scala nazionale sono 15 gli agenti che si sono tolti la vita in questi primi 4 mesi del 2022.
L’ultimo drammatico episodio consumatosi a Pesaro riaccende i riflettori su una casistica che non può certo lasciare indifferenti. «Un triste elenco contornato da un silenzio assordante da parte delle Istituzioni – dichiarano Stefano Pollegioni, Delegato UDC Comparto sicurezza, e Davide Delvecchio, Commissario provinciale dello stesso partito – Le nostre condoglianze e sincera vicinanza alla famiglia del Carabiniere Andrea Giommi. Non possiamo nascondere il dispiacere per l’ennesimo gesto suicida all’interno dell’Arma dei Carabinieri nella nostra Regione Marche. Siamo già a circa 15 -18 agenti che si sono uccisi in questi ultimi 4 mesi del 2022».
Morti che si consumerebbero nel silenzio delle Istituzioni. «Un silenzio che deve essere interrotto assolutamente con interventi concreti – proseguono gli esponenti dell’UDC – basta suicidi, è tanto è troppo, non si può far finta di nulla.
Non intendo dire – prosegue Pollegioni – che tutto parte dall’interno del contesto lavorativo ma bisogna comunque tener conto che parliamo di persone, età media 45-50anni, che dedicano la loro vita in un mestiere che richiede molti sacrifici. Trasferimenti lontano dagli affetti, missioni spesso pericolose, missioni di pace in luoghi di guerra, responsabilità che spesso non ti fanno dormire le notte. Tutte situazioni che mettono gli agenti sotto pressioni psicologiche che ad oggi non sono monitorate e controllate e che purtroppo possono evolvere anche in gesti insani. E’ urgente mettere in atto iniziative concrete che aiutano a capire cosa sta succedendo».
E conclude con un appello: «Certamente mi sento di rifare un ennesimo richiamo alle istituzioni di Governo e dire “BASTA FUNERALI CHE SI POSSONO EVITARE”.
Spero che questo ennesimo e doloroso gesto, del Carabiniere Pesarese, serva a muovere le coscienze di chi ha l’autorità di entrare nel merito con azioni che possano scongiurare il continuare di questa brutta situazione».