Nomine nelle partecipate: il futuro dell’Arma dei Carabinieri – Fissata l’assemblea di Cdp, ma ancora una volta dal Tesoro non è arrivato il segnale di luce verde, così la scadenza è stata rinviata al 27 giugno, stesso giorno dell’assemblea di Ferrovie. Le forze di maggioranza si prendono, dunque, un’ulteriore settimana per stabilire i dettagli di un puzzle, che però sarebbe a buon punto.
Le nomine nell’Arma dei Carabinieri
La possibile nomina dell’attuale Comandante Generale dei Carabinieri Teo Luzi come presidente di Fincantieri, dopo la scomparsa del generale Claudio Graziano, rispetterebbe la tradizione di assegnare questo incarico a una figura proveniente dal settore della Difesa.
Se Luzi fosse nominato, il governo dovrà individuare un nuovo comandante per i Carabinieri, dato che Luzi dovrebbe lasciare il suo attuale incarico per scadenza naturale del mandato in ottobre.
Il generale Salvatore Luongo, recentemente nominato vicecomandante dell’Arma su proposta di Guido Crosetto, è indicato come possibile successore di Luzi.
Un altro candidato per la presidenza di Fincantieri è Francesco Talò, ambasciatore ed ex consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, il quale si è dimesso in seguito a uno scherzo telefonico dei comici russi che hanno ingannato Giorgia Meloni. Tuttavia, il consiglio di amministrazione dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) ha preferito Franco Bruni a Talò per la presidenza dell’istituto, dopo le dimissioni di Talò da Palazzo Chigi.
Un’intesa sarebbe stata ormai raggiunta anche sul futuro assetto di vertice della Rai: l’amministratore delegato dovrebbe essere l’attuale direttore generale, Giampaolo Rossi.
Da chiudere è anche la ripartizione dei consiglieri in Cdp, dove il presidente e due componenti sono espressi dalle fondazioni nella loro veste di azionisti di minoranza (i nomi sono già stati indicati e si tratta di Giovanni Gorno Tempini, confermato per la presidenza, oltre che di Lucia Calvosa e Luigi Guiso)