Ancora lui. Ahmed Brahim, ghanese di 45 anni, è tornato a seminare il panico in Centro. All’inizio del giugno del 2021 i poliziotti, per fermarlo, in via Marsala, gli dovettero sparare alle gambe: armato di un coltellaccio da cucina aveva minacciato e terrorizzato pendolari e turisti alla stazione Termini, poi alla vista degli agenti era saltato come un felino sopra dei motorini lanciandosi su di loro per colpirli. Ma prima era stato già autore di raid vandalici nelle chiese dell’Esquilino (2016) e, nel 2020, di incursioni a San Pietro al grido di «Quello non è il mio Dio». Non contento se l’era presa anche con l’imam di via di San Vito ferendolo a bottigliate. Nonostante questo era ancora libero.
Ieri mattina alle sei, Brahim si è presentatoal bar di Emma Hemin, imprenditrice cinese, sotto i portici di piazza Vittorio, pretendendo di fare colazione gratis, perl’ennesima volta. E lei ha cercato di allontanarlo, con gentilezza. «Ma era completamente fuori di testa, credo fossedrogato, comunque alterato – racconta ladonna ha cominciato a inveire, urlare, poi ha scaraventato le sedie e tutto quelloche gli capitava a tiro contro la porta e lavetrata del negozio.
È stato terribile, ho appena fatto in tempo ad abbassare lasaracinesca e a chiudermi dentro -continua. Per fortuna subito dopo è sopraggiunto mio marito che era andato afare rifornimenti e lo ha bloccato giusto il tempo perché al loro arrivo i carabinieri lotrovassero».
Momenti interminabili di pura follia. In un video girato con il telefonino dalla stessadonna, si sentono gli insulti, si scorgono aterra vetri in frantumi ovunque, mentre laserranda si abbassa e lei si riparaall’interno.
I carabinieri di piazza Dante hanno presol’uomo e lo hanno portato in caserma. Quila sorpresa: sempre lui, sedicente ghanese(i documenti non sono chiari) che nelmarzo 2017 venne condannato dal giudicemonocratico a tre anni e quattro mesi direclusione.
Il giudice Valerio Savio altermine dell’udienza si meravigliò perchéné Procura né il precedente legale cheaveva nel frattempo rinunciato all’incarico, chiesero per lui la perizia psichiatrica. E ormai non si poteva più far fare. Eppure lostraniero era tornato libero e così, dinuovo, anche dopo i fatti della stazioneTermini.
L’anno scorso, Brahim vennefermato per i reati di tentato omicidio, porto abusivo d’arma, resistenza eminaccia a pubblico ufficiale, ma se la cavòtornando libero con il semplice obbligo difirma. Mentre il poliziotto che sparò dovette affrontare un’inchiesta interna eun processo per eccesso colposo dilegittima difesa.
A dire il vero, le autorità avevano provato aespellere il 45enne dal territorio italiano inquanto irregolare, ma emersero difficoltàcirca la corretta attribuzione della nazionalità, per via della mancataconclusione delle procedure diriconoscimento presso le autoritàconsolari del Gambia, della Costa d’Avorio,del Nigeria e del Ghana avviate nel 2017 eche hanno reso non eseguibili le procedure di espulsione a suo carico.Insomma, un pasticciaccio.
«E PERICOLOSO»
Questa mattina lo straniero tornerà apiazzale Clodio, in tribunale, davanti algiudice per la direttissima. Dovrà rispondere, dopo avere passato la nottatanelle camere di sicurezza dell’Arma, dei reati di danneggiamento aggravato ed estorsione (per la pretesa della colazione).Sul suo conto pesano i precedenti violenti.
«Chissà se basteranno a fare capire quanto è pericoloso», dice la barista cinese.
A piazza Vittorio, del resto, giovedì pomeriggio c’erano state delle avvisaglie. Il ghanese aveva dato in escandescenze all’interno dei giardini Calipari buttando per aria i cestini e devastando ciò chetrovava a portata di mano e minacciando ifrequentatori dell’area verde. «Lì vicino c’era una camionetta della polizia -racconta un residente – abbiamo segnalato quanto stava accadendo, poi stamattina (ieri, ndr) ha devastato il bar di Emma. Danni che nessuno le ripagherà».