Morto il carabiniere Salvatore Carozza, si era appena sposato: “L’Arma era tutto per lui”

carabiniere Salvatore Carozza
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«Si è sempre sentito la divisa cucita sulla pelle. Per lui era un atto di fede come il giuramento che aveva fatto all’Arma». La moglie Silvia Aceto, ricorda così il luogotenente a riposo Salvatore Carozza , 65 anni, scomparso la notte tra domenica 20 e lunedì 21 novembre.

Carozza, originario di Taranto, si era arruolato nell’Arma nel 1977 ed è arrivato in Lombardia dopo la scuola per marescialli di Firenze. In provincia di Bergamo ha prestato servizio per 26 anni prima come comandante di stazione a Fara d’Adda dal 1996 al 2013 per poi assumere la guida della stazione di Treviglio presso il comando di compagnia. 

Conosciutissimo nella pianura, il sottufficiale, affetto da un male incurabile da oltre un anno, è rimasto in servizio fino all’ultimo, andando in pensione a fine settembre.

«Il 3 novembre — spiega ancora la moglie — ci siamo sposati. Sapevamo quello che stava per succedere, ma è stato un sigillo. Ci siamo incontrati 3 anni fa e avremmo voluto fosse accaduto molto prima. Mio marito lascia una grande eredità di valori. La divisa per lui era un modo di vivere. La sua vera famiglia è sempre stata l’Arma dei carabinieri».

Esprime il proprio cordoglio a nome della città di Treviglio il sindaco Juri Imeri: «L’amministrazione gli aveva conferito una targa nel recente Consiglio comunale di ottobre, in segno di riconoscenza per il prezioso lavoro svolto in città e sul territorio a tutela della sicurezza e della giustizia e per la disponibilità sempre dimostrata». Le esequie saranno tenute mercoledì 23 novembre, alle 10.30, nel santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio. (bergamo.corriere.it)

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