Morto dopo il fermo con il Taser, Fsp Polizia: “I detrattori delle Forze dell’ordine usano il tragico evento per le solite sciocchezze sul taser, che invece va dato a tutti”

poliziotto ferito

“La drammatica notizia del 35enne morto a Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama internazionale. Ovviamente, i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano, pronti a lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per tutti, pazienza… anzi meglio!

Che si rimettano in pista le solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno strumento che serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito della morte del 35enne con problemi psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento da parte dei Carabinieri in località Sambuceto di San Giovanni Teatino (Chieti). Sul caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di reato è l’omicidio colposo a carico di ignoti.

“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona è morta – conclude Mazzetti -, a noi preme anzitutto esprimere piena vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo bene la delicatezza della situazione che si sono trovati a dover fronteggiare.

La procura ora indaga come da prassi e sappiamo altrettanto bene quanto ciò li metterà in una situazione di stress terribile, certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi esprime giudizi contro il taser e contro gli operatori senza avere la minima idea a proposito di questo lavoro, e senza che neppure un’autopsia abbia stabilito perché quest’umo sia morto.

Sarebbe utile, piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni potenzialmente pericolose e persino letali sono state risolte con il taser da quando finalmente è stato consegnato alle forze di Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo.

Ora non resta che dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento, che ancora possiamo utilizzare in pochi, di modo che tante situazioni pericolosissime devono purtroppo ancora essere risolte diversamente, con maggiori rischi per tutti”.

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