Ministero della Difesa e Fincantieri condannati al risarcimento delle famiglie dei morti per amianto

Marina militare amianto maresciallo

Due vittorie per le famiglie di vittime dell’amianto nella giornata del 20 luglio: nel primo caso il ministero della Difesa è stato condannato dal Tribunale di Genova al risarcimento di 700mila euro nei confronti dei familiari di un dipendente civile della Marina Militare di La Spezia, dove aveva lavorato dal 1958 al 1994.

Nel 2016 gli era stato diagnosticato un tumore legato all’esposizione all’amianto ed era morto di lì a poco. Incluso nel risarcimento anche il nipote, per il quale il giudice Alberto La Mantia ha accolto la domanda in ragione del forte legame che aveva con i nonni, i quali si erano presi cura di lui per anni. Decisi quindi per lui 45mila euro di risarcimento, 235mila alla vedova e 228mila e 195mila ai due figli. “Vedremo se adesso il Ministero della Difesa appellerà la sentenza”, commenta l’avvocato Ferrarello.

Ministero della Difesa e Fincantieri condannati al risarcimento

Fissato a 600mila euro il secondo caso di sentenza di risarcimento, questa volta nella causa presentata dalla famiglia di un operaio contro Fincantieri. La vittima è un carpentiere di Ancona, morto in seguito alla diagnosi di asbestosi, una cicatrizzazione diffusa del tessuto polmonare causata dall’inalazione di polvere di amianto in seguito sfociata nello sviluppo di un grave carcinoma polmonare.

I familiari si sono rivolti all’avvocato Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che “ha prima ottenuto il riconoscimento da parte dell’Inail, con la liquidazione della rendita in favore della vedova – spiegano dall’Osservatorio -. E poi ha chiesto alla Fincantieri Spa il risarcimento del danno”.

“Durante la causa – proseguono – sono stati sentiti i colleghi di lavoro del defunto (i pochi ancora rimasti in vita, perché tutti gli altri sono deceduti per mesotelioma, tumore del polmone, asbestosi e altre forme di cancro) i quali hanno riferito che l’amianto è stato utilizzato senza restrizioni nel cantiere navale.

Da una perizia medico legale è risultato che la morte fu dovuta proprio all’amianto utilizzato nel cantiere”. Alla moglie spettano ora 224mila euro – comprendenti sia i danni richiesti come erede sia quelli sofferti personalmente – 183.500 ai figli e ciascuno e 12mila ad ognuno dei quattro nipoti. Oltre alla rendita Inail, la moglie ha inoltre ottenuto il Fondo vittime amianto.

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