Si stringe il cerchio attorno a una persona fortemente sospettata per l’omicidio del militare Danilo Salvatore Lucente Pipitone, morto l’altro ieri a Roma dopo un’aggressione subita, tra venerdì e sabato notte a Centocelle. Le forze dell’ordine, secondo quanto apprende l’AGI, sarebbero sulle tracce di un uomo di circa 30 anni originario della Tunisia.
Si chiama Mohamed Abidi ed è nato il 7 marzo 1990 in Tunisia. L’uomo è stato detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di sostanze stupefacenti. L’ultimo atto presso l’Ufficio Immigrazione di Roma risale al 2013. Lucente Pipitone è morto ieri a Roma dopo un’aggressione subita tra venerdì e sabato notte.
Un’automobile è stata vista andare via dal luogo dell’aggressione in via dei Sesami a Centocelle. Le telecamere di sorveglianza l’hanno ripresa. La targa è a disposizione degli investigatori. Nell’auto c’erano due persone. Il cellulare e il portafogli sono stati trovati ancora addosso alla vittima. Ma tra le ipotesi di indagine c’è ancora quella di una rapina finita male. Nel 2015 Abadi era parte di un gruppo di tre cittadini tunisini accusati di aver picchiato e violentato alcune prostitute nella zona di San Giovanni a Roma. L’accusa nei loro confronti era di violenza sessuale e rapina aggravata in concorso
Sabato scorso gli investigatori della Squadra Mobile hanno ascoltato i testimoni. Per fare luce sull’accaduto hanno visionato anche le telecamere di sorveglianza della zona. Ci sarebbero state due persone nell’auto fuggita dopo l’aggressione. Si ipotizza una rapina finita male anche se portafogli e cellulare non sono stati rubati: erano nella tasca del caporale.
La vittima era stata ricoverata in gravissime condizioni dopo che alcuni passanti avevano allertato le forze dell’ordine: i sanitari lo avevano trovato con un taglio al sopracciglio e un profondo colpo dietro la nuca. Ferite che gli sono state fatali.
Danilo Salvatore Lucente Pipitone aveva conseguito la specializzazione in infermieristica della rianimazione al policlinico militare del Celio.