Militare ferito da un collega durante il servizio di leva, risarcito con 60mila euro quarant’anni dopo l’incidente

Esercito maresciallo caserma di Corvara

Militare ferito da un collega, risarcito con 60mila euro quarant’anni dopo l’incidente

Era stato ferito con un colpo di fucile all’inguine sparato per sbaglio da un commilitone nell’ottobre 1982, mentre prestava servizio militare a Maricommi di Pagliari. Oltre quarant’anni dopo, la Corte di appello di Bologna ha messo la parola fine alla vicenda, riconoscendo vittima del dovere il militare Roberto Zaccaria di Ferrara.

Una vittoria dell’Osservatorio vittime del dovere, che ha seguito il caso con il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni. I giudici hanno confermato la condanna del ministero della Difesa e del ministero dell’Interno, ribadendo inoltre che alla vittima spetta un’elargizione dal valore complessivo di 60mila euro, due assegni vitalizi, gli arretrati dal 2019, e due annualità di pensione.

Arruolato a 17 anni, Zaccaria ha lavorato nella Marina militare dal 1980 al 1983. A ottobre 1982, mentre sorvegliava l’infrastruttura Maricommi di Pagliari, deposito che forniva l’arsenale e le unità navali della Marina, un colpo di moschetto sparato per sbaglio da un collega lo colpì all’inguine sinistro.

“Avevo appena terminato il mio turno – racconta – il ragazzo di leva che era lì con me in quel momento, fece un gesto inconsulto nel controllare il fucile. Partì un colpo e mi ferì l’inguine. Mi sparò a 40 centimetri di distanza, a bruciapelo. Tutt’ora vedo il bossolo che viene espulso dall’otturatore, il fumo dalla canna. È qualcosa che ti lascia il segno per sempre”.

Inizialmente la ferita fu considerata lieve e Zaccaria ottenne solo il riconoscimento della causa di servizio. Invece nel 2015 si è arrivati alla diagnosi di sindrome dolorosa complessa. Nel 2019 decise di fare domanda per il riconoscimento dello status di vittima del dovere. Nel 2021 la sentenza del tribunale di Ferrara, confermata in appello.

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