Militare dell’Aeronautica morto per inalazioni di amianto: riconosciuto il risarcimento ai famigliari

Marina militare amianto maresciallo

Morì di mesotelioma pleurico respirando amianto mentre lavorava sui velivoli dell’Aeronautica militare come sottufficiale motorista, in servizio prevalentemente all’Aeroporto di Gioia del Colle (Bari) e poi anche a Grazzanise, Capodichino e Treviso.

Per il decesso per cancro alla pleura avvenuto nel 2015 di un aviere di origini campane ma pugliese di adozione, la famiglia, assistita da Contramianto, ha ottenuto il riconoscimento di «vittima del dovere». Alla vedova andrà un risarcimento complessivo, tra speciale elargizione, rivalutazione e ratei non goduti, di oltre 300mila euro ed una pensione di 1.600 euro mensili Irpef esente.

«Con l’atto di riconoscimento quale “vittima del dovere” – spiega in una nota Contramianto – viene decretato il legame tra tumore, amianto e attività in Aereonautica militare. Il risarcimento ottenuto è un diritto legittimo per quella morte da mesotelioma, strettamente legata alla inalazione delle fibre cancerogene di amianto respirate dal sottufficiale nel luogo di lavoro riparando velivoli militari, nella sua lunga carriera al servizio dello Stato per quarant’anni dal 1950 al 1990».

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