Le due navi Ocean Viking e della Humanity 1 attualmente in navigazione nel Mediterraneo, con circa 300 migranti a bordo, non sono «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». È per questo si valuta il divieto d’ingresso. È ciò che si legge nella direttiva, emanata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, ai vertici delle forze di polizia e della Capitaneria di porto.
Scopo della direttiva, quello di informare le articolazioni operative che il ministero degli Affari esteri, con note verbali alle due ambasciate degli Stati di bandiera (Norvegia e Germania), ha rilevato che le condotte delle due imbarcazioni attualmente in navigazione nel Mediterraneo non sono, appunto, «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale».
Le condotte, sulla base dell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, saranno valutate ai fini dell’adozione da parte del titolare del Viminale, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, del divieto di ingresso nelle acque territoriali. Le operazioni di soccorso delle due navi umanitarie sono state svolte «in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall’Autorità statale responsabile di quell’area Sar, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute». Ed anche l’Italia è stata informata «solo a operazioni effettuate». Queste, a quanto si apprende, le motivazioni che hanno indotto il ministro dell’Interno a definire la condotta delle due ong non «in linea con lo spirito delle norme».
In queste ore Ocean Viking e Humanity 1 sono in navigazione nel Canale di Sicilia con, rispettivamente, 118 e 180 migranti soccorsi nelle ultime ore. Stanno continuando, infatti, le partenze di migranti dalle coste del Nordafrica a bordo di barconi fatiscenti: questa notte altre due carrette del mare con a bordo complessivamente 1.400 persone sono alla deriva nel canale di Sicilia. Lo ha reso noto Alarm Phone che sottolinea come le due imbarcazioni di 700 e 650 persone siano partite dal porto di Tobruk in Libia. L’ong ha parlato con le persone a bordo. Secondo quanto hanno riferito una persona sarebbe morta dopo la partenza e i motori dell’imbarcazione sono fuori uso. Questa notte i soccorsi in mare sono continuati con 22 migranti salvati in un gommone che imbarcava acqua da Humanity 1. Poche ore prima la stessa imbarcazione aveva soccorso 113 persone.
Ma perché il Viminale valuta lo stop? Il passaggio delle navi ong nelle acque territoriali italiane potrebbe essere considerato «pregiudizievole per la pace, il buon ordine e la sicurezza dello Stato costiero». È quanto si legge nell’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, citato nella direttiva.
Secondo la Convenzione, «le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale». Ed il passaggio è inoffensivo «fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero». Queste ultime condizioni si verificano se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui: «il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero». La direttiva rispecchia quella analoga emanata dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel marzo 2019.
Al momento «non abbiamo ricevuto alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane. Come organizzazione di ricerca e soccorso seguiamo la legge internazionale del mare, salvando persone in difficoltà». Lo ha detto all’Ansa Sos Humanity, la ong tedesca che gestisce la nave Humanity One, al momento in acque ad est di Malta con a bordo 180 persone soccorse. Parole simili vengono dalla ong SOS Méditerranée, cui fa riferimento Ocean Viking, che non ha finora «ricevuto comunicazioni operative» dal ministero dell’Interno su un eventuale veto all’ingresso nelle acque territoriali italiane». Interpellata dall’Agi, la ong sottolinea di «aver sempre operato nel rispetto della legge» informando le autorità sui soccorsi. «Da anni informiamo passo dopo passo le autorità competenti sui distress cases e su tutta la nostra attività; da anni chiediamo a tutte le autorità competenti il coordinamento dei soccorsi, richieste a cui non rispondono».
«Bene l’intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a proposito di due ong: come promesso, questo governo intende far rispettare regole e confini». Lo dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Matteo Salvini.
corriere.it
La Ancora Bella Italia ha bisogno, come quando una Bella macchina si PULISCE. Penso sia arrivato il momento di fare pulizia, in tutta la nostra ITALIA. Sono tanti anni che si moltiplicano, gli spacciatori delle Droghe, la Prostituzione in diversi settori, prepotenze varie verso chiunque, particolare verso persone anziane succede di tutto, le mafie in genere in tanti capoluoghi, persone che si autorizzano ad entrare in casa di altri, diventando padroni cose da NON credere. Occorre inviare al proprio paese chi non è stato mai registrato. Poi meglio di me il tutto è stato letto, denunciato e tanto altro in alcuni casi addirittura difesi dalle mancanze commesse mettendoli fuori il giorno dopo. OCCORRE SEVERITA’, Rispetto, Ordine per chiunque si autorizza fare i porci comodi suoi. Se italiani processato e in galera, se fosse straniero, fargli provare il carcere duro e subito dopo inviarlo al proprio Paese. Pulizia necessaria per tanti nostri Giovani. NON dimenticando, Ordine, Rispetto , Educazione necessaria in tutti i settori. Ripetendo cose dette, stradette. Occorrono, “I FATTI”. E’ giusto comunicarVI la mia ETA’ : anni 90 Pensionato. 42 anni di servizio nell’Arma Aeronautica, Equipaggio di VOLO.