Sola in casa a 86 anni ha deciso di chiamare il 112 perché voleva compagnia. Gli agenti della Squadra volante della polizia di Stato, ricevuta la chiamata dall’anziana, hanno quindi deciso di andare a farle compagnia a casa, sincerandosi della sue condizioni di salute, dopo che un’operatrice del 113 – alla quale era stata passata la chiamata dal numero unico di emergenza – l’ha rincuorata, tranquillizzandola.
I poliziotti hanno immediatamente avvertito i figli, che hanno raggiunto la donna nella sua abitazione della zona dell’Origine. «Mi sentivo sola e non volevo disturbarli – racconta la signora, al telefono con Il Tirreno – e ringrazio la polizia».
«Noi con le risorse a disposizione facciamo l’impossibile per prenderci cura di nostra mamma, perché naturalmente ci teniamo tanto, come è normale che sia – spiegano i figli – visto che a 86 anni non riesce a essere autonoma e la sera, sentendosi sola, ci chiama. Stavolta non ci ha telefonato, ha chiamato direttamente il 112 e ha poi parlato con la questura. Da un mese ci siamo rivolti ai servizi sociali ed entro settembre speriamo che ci possa essere la visita sanitaria per un’integrazione contributiva. Senz’altro può far molto bene e confidiamo in questo sostegno, anche se dagli uffici ci hanno detto che ci vorrà ancora un po’ di tempo per esaminare la situazione. Anche se lo scenario purtroppo non sta migliorando», sottolineano.