«Dirò a voi quello che ho detto in Iraq quando sono andata a trovare il nostro contingente militare: il filosofo Gustave Thibon dice ‘l’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno, è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amarè. Voi dipendete da quello che amate, per questo nonostante i tanti sacrifici che fate, voi dimostrate cosa sia la libertà e voi rendete la vostra nazione più libera».
Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’equipaggio della nave della Marina Militare italiana Carabiniere, ancorata al porto di Algeri, in occasione della visita bilaterale in Algeria. «Allora la patria deve dirvi grazie perché è consapevole delle scelte che avete fatto e delle ragioni per le quali avete fatto quelle scelte. Noi – ha proseguito la premier – le chiamiamo missioni per questo.
C’è una differenza tra una missione e un compito: è il valore profondo, intrinseco che si dà a quell’incarico. Credo che questo valga la pena di ricordarlo, di esaltarlo e anche di avere l’umiltà per chi guida una nazione di non mancare mai di dire grazie, perché se l’Italia è la nazione ricercata, credibile, la nazione forte che il mondo riconosce è soprattutto grazie al vostro sacrificio, alla vostra professionalità, alla vostra umanità, alla vostra testa alta».
«Nel Mediterraneo, con l’operazione Mediterraneo sicuro, viaggia la stragrande maggioranza dei nostri interessi nazionali. Questo per noi è un territorio cruciale». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, parlando a bordo della nave Carabiniere della Marina Militare italiana, ancorata ad Algeri, ringraziando «l’ammiraglio, il comandante e tutto l’equipaggio, particolarmente per quello che qui state facendo nel Mediterraneo», un lavoro «estremamente strategico perché noi stiamo tornando a proiettare prioritariamente l’Italia nel Mediterraneo per i suoi interessi strategici».