Matteo Piantedosi è il nuovo ministro dell’Interno nel governo guidato da Giorgia Meloni. Si tratta di un ritorno al Viminale per l’attuale prefetto di Roma, che proprio durante la guida del dicastero da parte del leader della Lega, tra il 2018 e 2019, è stato il suo capo di gabinetto.
La carriera
Napoletano, classe 1963, Piantedosi è sposato e ha due figlie. Per quanto riguarda gli studi, è laureato in Giurisprudenza e nel 1989 è entrato nell’Amministrazione civile svolgendo per otto anni il ruolo di capo di gabinetto alla Prefettura di Bologna. Nel 2009 è arrivata la prima chiamata al ministero dell’Interno, dove ha diretto l’Ufficio Relazioni Parlamentari presso l’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari.
Il passaggio successivo è stato a Lodi, dove nel 2011 è stato nominato prefetto. La carriera di Piantedosi poi è proseguita spedita: Vicedirettore Generale della Pubblica Sicurezza per l’attività di Coordinamento e Pianificazione delle Forze di Polizia, Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Convergenza 2007/2013” e poi il ritorno a Bologna nel 2017 come prefetto.
Il passaggio al Viminale e la nomina a prefetto di Roma
Con la nascita del primo governo Conte, Matteo Salvini lo ha voluto al ministero dell’Interno come capo di gabinetto, incarico che ha mantenuto anche dopo l’arrivo al Viminale di Luciana Lamorgese. Nel 2020 il passaggio a prefetto di Roma. Un incarico che dovrà lasciare, per ritornare per la terza volta al Viminale, ma stavolta come ministro.
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