Il Capo dello Stato promulga la legge che istituisce la ‘Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino’, ma chiede al governo di mettere mano al proliferare eccessivo di celebrazioni in onore di singole armi.
In una lettera inviata al premier Mario Draghi, Sergio Mattarella sottolinea la necessità di “compiere una scelta tra un ricordo comune per le Forze Armate nella giornata in cui si rende loro onore”, vale a dire il 4 novembre, “con l’alto significato civile e morale di celebrarle congiuntamente nella stessa giornata, ricordando il senso del dovere e il sacrificio di tutti i soldati, di ogni Forza Armata e di ogni suo corpo interno, oppure distinguerle nella memoria.
Tenendo anche conto – aggiunge il Presidente della Repubblica nella missiva – che ciascuna Forza Armata e, al loro interno, ciascun Corpo, Arma o specialità, celebra tradizionalmente, ogni anno, la propria festa in base a circolari, disposizioni o iniziative tradizionali da ciascuna di esse assunta”.
Per il Capo dello Stato è perciò “opportuno assumere in legge la definizione completa del 4 novembre come Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, cogliendo l’occasione per un riordino complessivo delle celebrazioni che valorizzi l’unitarietà delle Forze Armate” e auspica che “venga avviata una sollecita riflessione per una adeguata e organica disciplina legislativa relativa alle celebrazioni delle nostre Forze Armate”.
L’intervento di Mattarella arriva, peraltro, dopo un dibattito nel Paese sulla data scelta per gli alpini: il 26 gennaio, cioè il giorno del 1943 nel quale si combatté la battaglia di Nikolajewka: il disperato e vittorioso assalto degli alpini che consentì alla ritirata dell’esercito nazifascista di aprire un varco fra le linee sovietiche e raggiungere Sebelkino, fuori dalla tenaglia dell’Armata Rossa.
Un indiscusso gesto di eroismo e di sacrificio, ma da più parti si è fatto notare come gli alpini combattessero in Russia quale esercito invasore al fianco dei nazisti. Da qui il dibattito sull’opportunità di scegliere un’altra data.
Mattarella, che nella lettera non entra nel merito della scelta del 26 gennaio, aggiunge: “Considerate le molteplici e ricche tradizioni delle Forze armate, è presumibile -sull’esempio della previsione di una giornata specifica per il Corpo degli Alpini, la cui storia gloriosa e il prezioso impegno, anche di rilievo sociale, meritano riconoscenza; così come la meritano gli altri Corpi che compongono le nostre Forze Armate- che venga chiesta l’istituzione di altre giornate da dedicare ai numerosi singoli Corpi, Armi, specialità o unità, così come indicato dall’ordine del giorno n. 137 approvato dalla quarta commissione del Senato l’8 marzo scorso.
In tal modo si avrebbe un proliferare di ricorrenze e una frammentazione della memoria e della riconoscenza dovuta alle Forze Armate e ai loro caduti”.