Marinaio morì dopo esposizione all’amianto su navi militari, Ministero della Difesa condannato a risarcire i familiari

Marina Militare

Roma, sentenza definitiva: il Ministero della Difesa condannato a risarcire la famiglia di Clemente Crisci

È diventata definitiva la sentenza del Tribunale Civile di Roma che condanna il Ministero della Difesa a risarcire con 1 milione di euro la vedova e le due figlie del sottocapo nocchiere Clemente Crisci, deceduto il 19 agosto 2015 per mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto durante il servizio in Marina Militare.

Crisci, originario di Maddaloni, aveva prestato servizio tra il 1966 e il 1971 su diverse unità navali di vecchia generazione, rimanendo esposto a elevate concentrazioni di amianto senza alcuna protezione. La pericolosità dell’amianto era già nota, ma l’uomo, come molti altri militari, non era stato dotato di dispositivi di sicurezza.

Dopo la diagnosi nel 2014, Crisci aveva chiesto il riconoscimento della causa di servizio e lo status di vittima del dovere, ottenuti solo dopo la sua morte: nel 2018 dalla Commissione medica ospedaliera del Ministero e nel 2019 dal comitato di verifica.

«Questa sentenza non restituirà Clemente ai suoi familiari, ma rappresenta un passo fondamentale per la bonifica definitiva delle navi della Marina dall’amianto e per la tutela della salute dei militari», ha dichiarato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia.

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