Un maresciallo della Marina Militare di stanza a Roma. Era lui il dominus di una truffa ai danni dello Stato. Tangenti in cambio di una pensione più alta e vantaggi economici in vista della fine del servizio nel corpo della forza armata. Venti le persone indagate, 15 quelle a cui la guardia di finanza ha sequestrato beni per circa 650mila euro.
Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Roma sono state svolte dagli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Roma. Le fiamme gialle hanno ricostruito il sistema attuato dal sottufficiale della Marina.
Gravi indizi di colpevolezza per fatti di corruzione funzionali all’ottenimento, a vantaggio di taluni militari prossimi al congedo, di indebite maggiorazioni di trattamento di fine servizio (il TFS che equivale al TFR dei civili) e di indennità previdenziali di quiescenza, rispetto a quelle effettivamente spettanti.
Marina Militare: tangenti in cambio di pensioni più alte
Un servizio che il maresciallo offriva in cambio di tangenti. “mazzette” che si aggiravano sui 3mila euro a pratica, variabili a seconda del servizio reso dal militare che aveva accesso ai dati e ai data base dei colleghi ai fini pensionistici. Una quota proporzionale alle rendite illecite accreditate.
Terminate le indagini le fiamme gialle hanno dato esecuzione a un decreto – emesso dal Gip del tribunale di Roma – di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni fino alla concorrenza del profitto del reato o del valore corrispondente pari complessivamente a circa 650 mila euro nei confronti di 15 persone fisiche. Romatoday