Nessun abuso con i permessi legge 104: assolto dopo un calvario di 8 anni Sottufficiale della Marina Militare

Avvocato militare infodivise

Assoluzione di Sottufficiale della Marina Militare dall’accusa di Truffa Aggravata

Si è conclusa dopo otto anni di processo penale la vicenda giudiziaria di un sottufficiale della Marina Militare, attualmente in servizio presso la Capitaneria di Porto di Gallipoli, assolto dalla Sezione unica della Corte d’Appello di Lecce dall’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il militare, un 45enne di Gallipoli, era stato accusato di abuso nell’utilizzo dei permessi di lavoro concessi dalla legge 104/92, destinati all’assistenza di familiari disabili.

I fatti Contestati al sottufficiale della Marina Militare

Il sottufficiale, all’epoca dei fatti in servizio presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, era stato pedinato e osservato dal personale militare del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Gli investigatori avevano contestato al militare l’omissione di assistenza al familiare disabile, ritenendo che i permessi fossero stati utilizzati in modo improprio.

La Difesa e l’Assoluzione

Già assolto in primo grado, il sottufficiale è stato definitivamente assolto dalla Corte d’Appello di Lecce il 30 aprile scorso. I giudici hanno stabilito che le indagini condotte dai militari delle Capitanerie di Porto non rientravano nei limiti dei loro poteri di polizia giudiziaria, applicabili solo alle materie del Codice della Navigazione e delle leggi speciali, e non per reati comuni.

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Le argomentazioni difensive degli avvocati sono state pienamente accolte, dimostrando l’assoluta correttezza del sottufficiale nell’utilizzo dei permessi concessi dalla legge 104.

“Resta l’amarezza per un calvario giudiziario durato circa otto anni”, ha commentato l’avvocato Francesco Zacà. “Una verità che risultava documentalmente già dalle indagini preliminari, con intuibili riflessi pregiudizievoli sulla vita e sull’attività lavorativa del sottufficiale”. La sentenza di assoluzione ha messo fine a un lungo e sofferto percorso giudiziario, riaffermando la legittimità e correttezza dell’operato del militare nell’ambito delle norme previste dalla legge per l’assistenza ai familiari disabili.

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