Marina Militare, palombaro: Operazioni e addestramento
Il team del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin riemerge in superficie con le loro mute e bombole, dopo il controllo, indispensabile nel contesto della sicurezza, alla carena di nave Martinengo: verificare infatti l’integrità dello scafo ed effettuare i controlli alle banchine circostanti, costituiscono operazioni fondamentali rientranti tra i molteplici incarichi degli operatori del GOS imbarcati per l’Operazione Atalanta.
Tra loro c’è un giovane palombaro della Marina Militare in una delle prime esperienze in attività operative fuori area, iniziata il 3 gennaio scorso, proprio a bordo della fregata Martinengo quale operatore del Team EOD/SUB.
Marina Militare: cosa significa essere un palombaro
Diventare palombaro significa essere specializzati nella conduzione di operazioni subacquee complesse quali la bonifica di mine e ordigni inesplosi rinvenuti in mare, interventi tecnici sulla carena, soccorso e assistenza agli equipaggi dei sommergibili sinistrati.
Nel corso dell’imbarco si pone grande attenzione anche al mantenimento di un elevato livello addestrativo e, in tale ottica, la conduzione di attività addestrative in collaborazione con le altre componenti specialistiche imbarcate quali la sezione elicotteri e la Brigata Marina San Marco – come nella discesa a mezzo barbettone dall’elicottero SH-90, nelle esercitazioni a caldo con armi portatili e con esplosivi – rappresentano un ulteriore momento di crescita professionale e di integrazione nell’equipaggio di bordo.