Marina militare, sette nuovi palombari per il Gos – Gruppo operativo subacquei: tre ufficiali, due graduati e due militari di truppa a cui stamani è stato conferito il brevetto nel corso della cerimonia tenutasi alle Grazie, al Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori (Comsubin).
Marina Militare: palombari Gos, la prima ufficiale donna
I sette hanno completato con successo il corso ordinario 2023; tra loro, anche la prima ufficiale donna a raggiungere il brevetto.
Ora come detto sono parte del Gos, forza specialistica della Marina deputata alla conduzione di operazioni subacquee complesse e specializzata nella bonifica da mine e da ordigni inesplosi trovati in mare, negli interventi tecnici a quote profonde e nel soccorso e supporto tecnico agli equipaggi di sommergibili in avaria.
Cerimonia alla presenza del Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare
La cerimonia si è svolta alla presenza del Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, e delle autorità politiche e militari.
“Nell’ultimo decennio, grazie allo sviluppo tecnologico, è incrementata esponenzialmente l’accessibilità ai fondali, ormai veri e propri corridoi strategici. Si tratta di una dimensione nei confronti della quale la forza armata sta dedicando grande slancio e attenzione, mezzi e pregiate risorse di cui voi siete pienamente parte”, ha detto stamani l’ammiraglio Berutti Bergotto.
“L’anno da poco terminato ha visto i Palombari della Marina impegnati nelle operazioni fuori area a bordo delle Unità della Squadra Navale e nelle attività di bonifica degli ordigni esplosivi in contesti marittimi, portando a termine oltre 230 interventi e neutralizzato ben 12680 ordigni esplosivi residuati bellici da mari, fiumi e laghi – le parole del contrammiraglio Massimiliano Rossi, comandante del Comsubin –
Marina Militare: dove operano i palombari del Gos
I Palombari sono presenti anche in Antartide a supporto delle attività subacquee svolte dai ricercatori dell’Enea e svolgono le loro attività di immersione in molteplici contesti inter ministeriali e inter agenzia su siti d’interesse archeologico o nel prioritario monitoraggio delle condotte sottomarine e delle piattaforme offshore nell’ambito delle operazioni di vigilanza marittima.
Questo conferma le elevatissime potenzialità di questa componente della Marina Militare, in un contesto come quello dell’underwater particolarmente attuale e significativo e dove la Marina continua a dotarsi di mezzi tecnologicamente avanzati per monitorare e salvaguardare l’ambiente marino”.