La manovra prevede un aumento di risorse per le Forze armate, Forze di Polizia e i Vigili del Fuoco, ammontando complessivamente a 100 milioni. Verrà istituito un fondo per incrementare i trattamenti economici accessori al personale del Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico.
Questi professionisti, sempre più coinvolti in attività operative per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, beneficeranno di ulteriori misure di tutela e welfare, tra cui polizze sanitarie e infortunistiche.
Le risorse destinate a queste iniziative ammontano a 95 milioni nel 2024, salgono a 98,2 milioni nei successivi due anni e poi si stabilizzano a 60 milioni a partire dal 2027. Tuttavia, il finanziamento di queste iniziative sarà parzialmente coperto con il taglio al fondo per l’immigrazione, che ammonta a 45 milioni di euro (15 milioni all’anno).
Ciò comporta anche una riduzione del “tesoretto” previsto per i senatori, che dovranno rinunciare a 50 dei 100 milioni inizialmente promessi dal governo. Si dovranno rinegoziare i dettagli tra la maggioranza e le opposizioni parlamentari.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si attribuisce il merito di essersi personalmente impegnato a favore degli stanziamenti destinati alle Forze di polizia, alle Forze armate e ai Vigili del Fuoco. Afferma di dare seguito a un impegno preso in Consiglio dei ministri e di considerare ciò un esempio dell’impegno del governo verso gli uomini e le donne in divisa.
Tuttavia, la replica di Francesco Boccia, capogruppo dei Democratici a Palazzo Madama, è dura: accusa il governo non solo di aver vietato ai senatori della maggioranza di presentare emendamenti, ma anche di aver loro sottratto i fondi. Boccia sottolinea inoltre che non sono ancora stati depositati gli annunciati emendamenti sul ponte di Messina e sulle infrastrutture, mettendo in risalto il rischio che il Parlamento possa approvare la manovra proprio a ridosso delle festività natalizie.