Un incontro di pallanuoto tra adolescenti ad Ariccia, nei Castelli Romani, il 30 aprile scorso è finito in rissa. Ad abbandonarsi alla violenza non sono stati però i giovanissimi sportivi, che anzi hanno assistito attoniti e disgustati alla scena, ma i loro genitori. Sono stati quest’ultimi, quelli che dovrebbero dare il buon esempio e insegnare che lo sport è rispetto dell’avversario, a insultarsi, minacciarsi e alla fine arrivare alle mani.
La situazione sabato sera, mentre in vasca si fronteggiavano nell’ambito del campionato regionale under 16 la locale Vallericcia e la Sis di Roma, è infine degenerata quando un 52enne romano ha tirato fuori un manganello e ha colpito alla testa il papà di un pallanuotista della squadra di Ariccia.
La vittima, anche lui di 52 anni, un operaio di Albano, è crollata a terra e, soccorsa dal 118, è poi stata portata per le cure all’ospedale dei Castelli.
L’aggressore invece, che è risultato anche essere un poliziotto in servizio presso l’Ufficio immigrazione di Roma, che a quanto pare stava assistendo all’incontro portando con sé anche un altro figlio di cinque anni, è stato denunciato. I carabinieri della locale stazione, intervenuti nel centro sportivo di Vallericcia, lo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Velletri per lesioni e uso di arma impropria. Una brutta pagina per lo sport, con grande rammarico delle società che stavano disputando la gara, e un pessimo messaggio per i giovani.