Quando la notizia è arrivata al comando provinciale con la forza di un pugno a freddo, in un attimo si è diffusa in un carico di dolore che ha attraversato e piegato amici e colleghi. E chi aveva conosciuto e apprezzato quel militare gentile per i suoi modi educati di approcciarsi al lavoro. Un infarto non ha dato scampo al luogotenente dell’Arma Davide Scarso, 54 anni, in forza al nucleo investigativo dei carabinieri di Pisa. La morte lo ha colto di primo mattino nella casa di sua madre, in via Mangini. Aveva terminato il suo turno sabato e, dopo un giorno di riposo, ieri sarebbe dovuto tornare in ufficio.
Soccorso dal personale della Svs di via San Giovanni, per il sottufficiale non c’è stata alcuna possibilità di salvezza. Lascia l’ex moglie e una figlia. In servizio a Pisa a partire dagli anni Novanta, Scarso aveva lavorato alla Stazione di Riglione prima di passare al nucleo radiomobile e poi a quello operativo della Compagnia.
Infine, dal 2008, l’ingresso nel nucleo investigativo, il centro avanzato delle indagini più complesse e delicate. Di recente era stato premiato insieme con i colleghi per il caso Checcucci, l’omicidio avvenuto nel settembre 2020 a Castelfranco di Sotto e risolto nel giro di un paio di mesi. Una commozione generale che ha colpito anche i magistrati che avevano avuto modo di lavorare con l’investigatore.
«Il luogotenente dell’Arma Scarso rappresentava l’essenza del carabiniere nell’immaginario collettivo – spiegano dal comando –. Generoso, altruista, sempre pronto ad ascoltare e a rapportarsi con tutti. Era un punto di riferimento per educazione e pazienza per tutti i militari, dai più giovani a quelli delle stazioni». Alle 15.30 del 20 dicembre il funerale nella chiesa di San Simone, all’Ardenza, con le esequie curate del servizio di onoranze della Misericordia di Livorno.
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