In questi giorni nei quali si prega e si spera nella Pace, qualcuno ha ben pensato di deturpare la Cappellina Madonna della Pace, condanniamo il gesto e speriamo di non dover fare più post di questo genere. Non lo facciamo per generare polemiche ma, vogliamo che la pace parta prima dai nostri cuori”.
La Cappellina votiva che sorge in via Cacciatori delle Alpi risale al 1948 e fu edificata per ricordare la bomba caduta il 10 Settembre 1944 e come omaggio a Maria. “E’ un gesto triste. Una vera tristezza rispetto a quello che sta accadendo in questo momento in Europa. Invece di custodire colei che è Regina della Pace ci accaniamo contro un immagine religiosa” ha dichiarato il parroco Don Carlo.
Il gesto – che ha tutta l’aria di essere stato un atto vandalico gratuito – risulta al momento un episodio isolato. “Purtroppo gli atti vandalici si verificano – ha aggiunto Don Carlo – e la parrocchia gestisce quattro chiese, altrettanti orati e tre scuole ma fortunatamente non si sono verificati altri episodi particolari”. A segnalare l’accaduto giovedì mattina è stato un parrocchiano che passando nel tratto, davanti alla Ceppelletta che sorge proprio sulla strada, si è accorto delle vetrate danneggiate. Un atto valdalico contro un simbolo religioso che in Brianza, purtroppo, non è il solo avvenuto recentemente.
Qualche giorno fa a Lissone si è infatti registrato l’ennesimo raid incendiario contro una chiesa con le porte dell’ingresso prese di mira da un piromane. Negli ultimi mesi, a partire dalla scorsa estate, sono stati diversi gli edifici religiosi che a Muggiò sono stati presi di mira col fuoco. In città era stata ricoperta di bestemmie anche la facciata di una delle chiese.
Trascorso quasi un mese, dopo aver visionato tutte le telecamere della zona, gli investigatori sono risaliti allo stesso individuo che quella stessa notte era stato sorpreso a danneggiare autovetture in sosta e strutture stradali (marciapiede, secchi della spazzatura, parapetto di un ponticello e altre strutture di metallo a bordo strada).
Nel corso dell’indagine, i militari sono riusciti a ricostruire il percorso che avrebbe effettuato l’uomo e, in particolare, la compatibilità dei suoi passaggi a piedi con la sequenza dei danneggiamenti.
L’uomo, un 37enne di origini marocchine, residente a Seveso ma di fatto senza fissa dimora, celibe, disoccupato, pregiudicato per reati contro il patrimonio, contro la persona e in materia di stupefacenti, è stato quindi denunciato per deterioramento di oggetti di culto e danneggiamento.