Lui pluripregiudicato, lei spacciatrice agli arresti domiciliari, percepivano il reddito di cittadinanza, ma sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza. I due hanno ottenuto uno stipendio indebito di circa mille euro al mese per due anni.
Protagonisti sono un trentenne pescarese, denunciato per false dichiarazioni e indebita percezione del beneficio, e la sua compagna. Si tratta di un cittadino italiano pluripregiudicato che avrebbe frodato lo Stato dal febbraio del 2020. Infatti, secondo quanto emerso dalle indagini, all’atto di richiesta del beneficio l’uomo, già schedato per altri reati, omettendo di comunicare che nel proprio nucleo familiare c’era anche la compagna ai domiciliari per spaccio di droga, avrebbe intascato l’indennizzo senza avere i requisiti previsti dalla legge. Oltre alla denuncia per illecita percezione del reddito di cittadinanza, è stato richiesto alla Procura della Repubblica di Pescara il sequestro preventivo dei fondi statali costituenti profitto del reato.
Contestualmente, è stato bloccato l’accredito delle somme ricevute indebitamente e che dovranno rientrare nelle casse dello Stato. “L’operazione è stata svolta d’iniziativa nell’ambito del rafforzamento del presidio di vigilanza a tutela della spesa pubblica, settore centrale in questo particolare momento storico – afferma il colonnello Antonio Caputo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara – La preventiva azione informativa ha consentito di individuare soggetti sui quali esperire ulteriori accertamenti per disinnescare il circolo vizioso di percezione indebita di sussidi economici importanti”.