Rafforzare l’armamento e la difesa. È questa la priorità del ministero della Difesa, che ha preparato un piano per rinnovare e potenziare l’Esercito italiano, mentre prosegue e si intensifica la guerra tra Russia e Ucraina.
Proprio l’accanimento militare russo in Ucraina, specialmente contro l’acciaierai di Mariupol, allunga l’ombra delle minacce di Putin contro l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti. Ed è proprio sullo sfondo dei bombardamenti alle porte dell’Europa che l’Italia porta avanti il proprio piano per rinforzare il proprio esercito, accelerando il più possibile la produzione di sistemi di difesa.
Se la minaccia si è fatta pressante, le forze armate si adeguano senza cedimenti. Per questo motivo lo Stato maggiore non ha parlato parla di un piano per stravolgere programmi, ma di intensificare l’addestramento oltre a schierare tutti i mezzi necessari per scongiurare gli attacchi, preparando la lista dei futuri acquisti – già finanziati. Il capo di Stato maggiore, Pietro Serino ha infatti spiegato che la capacità professionale delle forze armate si basa sull’addestramento, in quanto “qualsiasi sistema d’arma, moderno o datato, richiede preparazione”. Ovviamente l’addestramento richiederà spazi e risorse, che sono state tagliate negli anni.
L’Italia potenzia l’Esercito: più esercitazioni e meno pattuglie per strada
Il piano per potenziare l’Esercito è chiaro. Oltre a provvedere ai rifornimenti di nuovi e adeguati armamenti, saranno necessarie più esercitazioni. A spiegarlo è stato lo stesso Stato maggiore, il cui rodine è preciso: addestrarsi a combattere.
Per i prossimi mesi è stato infatti redatto un piano di 59 esercitazioni, ognuna vedrà i corpi militari esercitarsi in scenari diversi, ognuno adatto alle specificità dei singoli reparti delle Forze. Lo stesso ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha annunciato che saranno diminuite le pattuglie nelle strade, mentre saranno aumentate le esercitazioni.
Per poter però sostenere un così alto numero di esercitazioni e addestramenti è necessario, stando al capo di Stato maggiore Pietro Serino, ampliare al più presto gli spazi per l’addestramento. Con i tagli alle risorse, sono diminuite anche le aree, spesso soggette anche a “limitazioni” che talvolta possono compromettere l’efficacia delle attività.
Il rispetto dell’ambiente – ha spiegato Sorino – è un tema che ci sta a cuore e chi è responsabile della preparazione dell’Esercito si pone il problema di conciliare le esigenze di efficienza dei reparti con la salvaguardia dell’ambiente.
Solo in questo modo secondo Sorino è possibile dedicare il tempo per la giusta preparazione dei reparti.
L’Italia potenzia l’Esercito: i nuovi armamenti
Con una guerra che si intensifica alle porte dell’Unione Europa, il programma per l’Esercito prevede l’acquisizione di nuovi armamenti.
- Per rafforzare la contraerea, l’Esercito italiano ha firmato già i contratti per la fornitura di Grifo, un nuovo super-missile che assicurerebbe una protezione efficace contro aerei da combattimento, elicotteri, missili cruise e attacchi pianificati con i droni. Secondo i contratti Grifo arriverà in Italia entro il 2025, anche se adesso si cerca di accelerare la produzione.
- Potenziare i blindati e carri armati. Sono in arrivo, infatti, i Lince di seconda generazione – consegnati alla Scuola di Cavalleria – e le nuove blindo Centauro resistenti alle mine ed esplosivi che arriveranno in pochi mesi. A fine anno, saranno consegnati anche i nuovi carri armati Ariete, ma nell’arco di alcuni anni, l’Esercito italiano avrà un nuovo carro armato, il Main Battle Tank – in dotazione a diversi paesi della Nato.
- Infine, bisogna potenziare i veicoli aerei, per questo l’Esercito si doterà di nuovi elicotteri tattici i Ah-249 Nees che sostituiranno i Mangusta.