L’aula del Senato ha recentemente approvato in via definitiva il decreto che prevede la revisione del modello delle Forze Armate, tramutandolo in legge dello Stato. La riforma prevede un importante numero di modifiche a tutto l’apparato, con il chiarissimo intento di rendere più snello, moderno e funzionale il suo meccanismo.
Oltre a nuovi parametri riguardanti compensi, indennità e altri dettagli, una delle novità di maggior rilievo di questa riforma è senz’altro l’abbassamento del limite di età per quanto riguarda le carriere iniziali nelle Forze Armate. I bandi pubblicati fino al 2022 prevedevano infatti, come requisito indispensabile per l’iscrizione al concorso VFP1, un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. Proprio quest’ultimo limite, nel caso dei futuri partecipanti al concorso VFI, è stato abbassato a 24 anni dal 1 gennaio 2023.
Fonti vicine all’amministrazione delle Forze Armate e delle Forze di Polizia sostengono che la medesima modifica sarà attuata per una moltitudine di posizioni. In tal senso è parte di un piano abbastanza chiaro: la volontà del Paese Italia è quella di rendere i corpi militari e civili sempre più specializzati. Come fare? Abbassando i limiti di età massima e dunque ringiovanendo le fila, sfruttando a pieno la maggior recettività dei giovani.
Tale cambiamento potrebbe dunque proiettarsi su diverse altre carriere iniziali all’interno delle Forze Armate e Forze di Polizia. Non è assolutamente da escludere, infatti, che, leggendo i prossimi Bandi di Concorso per Allievi Agenti Polizia di Stato e Allievi Carabinieri, anch’essi abitualmente settati sullo standard dei 26 anni come massimale, potremmo osservare il medesimo cambiamento dei limiti di età.