Il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, si è dichiarata contraria alla proposta di Matteo Salvini di reintrodurre la leva obbligatoria. Rauti ha chiarito che la priorità è la professionalizzazione delle forze armate, un obiettivo che non si raggiunge “facendo fare sei mesi obbligatori di servizio militare ai giovani“. Secondo la Senatrice, le forze armate italiane sono già costituite da unità altamente addestrate ed equipaggiate, in linea con gli standard internazionali, e necessitano di investimenti mirati piuttosto che di modelli di reclutamento obsoleti.
Rauti ha espresso preoccupazione riguardo al messaggio che una proposta di leva obbligatoria potrebbe trasmettere, soprattutto nel contesto internazionale attuale. “Non vorrei che si pensasse che serve un reclutamento di massa,” ha affermato, sottolineando che l’Italia non ha bisogno di seguire l’esempio di Emmanuel Macron, che ha recentemente lanciato un allarme in questa direzione. Invece, il focus dovrebbe essere sull’aumento delle competenze professionali nelle forze armate.
Leva obbligatoria: “Modello superato e costoso”
Interpellata dall’agenzia di stampa Adnkronos, la Senatrice ha ribadito che una reintroduzione della leva obbligatoria distoglierebbe risorse preziose da investimenti più urgenti e necessari. Le minacce moderne, descritte come “ibride e multidominio”, richiedono un approccio strategico che privilegi l’alta specializzazione e l’integrazione delle forze militari. “Abbiamo bisogno di competenze alte,” ha detto, “e questo non si ottiene certo facendo fare sei mesi obbligatori di servizio militare ai giovani.”
La Difesa Europea e l’Atrattività del Mondo Militare
Il Sottosegretario Alla Difesa ha evidenziato gli sforzi in corso per rendere il mondo militare più attrattivo, sottolineando l’importanza di reclutare professionisti con formazione avanzata in nuove tecnologie, spazio, cyber, e domini sottomarini. L’obiettivo è di dotarsi di competenze adeguate per affrontare le sfide attuali e future, compresi la protezione dei cavi sottomarini e dei gasdotti, e le minacce cognitive.
Servizio Civile Universale e Ruolo delle Associazioni
Sul servizio civile universale, il Sottosegretario Rauti ha precisato che non riguarda direttamente le forze armate, e ha ribadito che esistono già associazioni, comprese quelle combattentistiche d’arma, che permettono ai soci aggregati di svolgere attività civili. Questo rende la proposta di leva obbligatoria ancora meno necessaria e pertinente, secondo il sottosegretario.
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