Venerdì 4 marzo, presso la Sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio, si è svolto il seminario promosso da AISPIS (Accademia Italiana delle Scienze di Polizia Investigativa e Scientifica) con il Patrocinio del Consiglio Regionale: I DIRITTI DELLE DONNE – LE FORZE ARMATE E LE FORZE DELL’ORDINE SEMPRE PIÙ ROSA.
All’evento hanno partecipato Giuseppe Cangemi – Vice Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonella Cortese – Presidente AISPIS, Francesca Beneduce – Responsabile Osservatorio Diritti e Salute dei Militari, le giornaliste Maria Antonietta Spadorcia – Caporedattore politico del TG2 ed Emma Evangelista – Responsabile Comunicazione ENM, la Psicologa Barbara Ferrari, Stefania Doronzo dell’AISPIS e Massimo Improta, nonché i rappresentanti sindacali del Comparto Sicurezza e Difesa: Laura Galtieri – SIULP, Vincenzo Piscozzo – USIF, Giuseppe Moretti – USPP e Davide Satta – USIC.
La legge 380 del 20 ottobre 1999 è stata la svolta decisiva, in quanto ha consentito per la prima volta il reclutamento del personale femminile anche nelle Forze Armate.
Mi preme evidenziare come nel tempo si sia riusciti, finalmente, a risolvere il profondo conflitto interiore tra le giuste aspirazioni e la paura di non riuscire a conciliarle con i progetti di vita personali, che in passato allontanavano molte delle nostre giovani colleghe da questa vita in divisa.
Oggi la figura femminile è più che mai una realtà, dimostrandosi assolutamente capaci di svolgere appieno i loro compiti, in tutti i teatri operativi e in tutti i settori dove sono state impiegate, alla pari dei colleghi uomini. Il loro impiego ha portato inoltre nuove capacità e possibilità di poter meglio interagire con l’ambiente esterno.
“Sono un convinto assertore del fatto che gestire criticità in veste femminile significa dimostrare che la forza di un’Istituzione è nella mente, nell’intelligenza e nella capacità di ascoltare e di intervenire. Riconosco, infatti alle donne una maggiore familiarità con il mondo emozionale, che le porta a sintonizzarsi più facilmente con il vissuto interiore dell’interlocutore e, pertanto, a decifrare meglio un linguaggio emozionale troppo spesso criptato, ponendo in essere atti, gesti e parole, capaci di mettere a proprio agio e allentare la tensione in situazioni di accesa conflittualità.
Se con profondo orgoglio posso testimoniare che il modello di reclutamento italiano è tra i più avanzati del mondo per quanto riguarda le pari opportunità, dall’altro sono consapevole che bisogna lavorare ancora molto per aiutare le donne a scegliere la divisa. Welfare, protezione sociale, nuovi istituti di assenza, flessibilità nella presenza, sono solo alcuni degli istituti sui quali lavorare. Siamo ambiziosi e coraggiosi ma solo insieme possiamo cambiare e migliorare i nostri ambienti di lavoro, dando così più garanzie e diritti a tute le nostre colleghe e colleghi in divisa”.
Lo comunica in una nota, il Segretario Generale USIF, Vincenzo Piscozzo.