Impatto con gli uccelli o guasto meccanico. È su queste due ipotesi che si indaga negli ambienti dell’Aeronautica Militare per capire cosa sia successo all’Aermacchi MB-339 delle Frecce Tricolori precipitato all’aeroporto di Torino Caselle.
Fino a ieri sera lo scontro con i volatili risultava la spiegazione più plausibile. Anche perché sei secondi dopo il decollo il pilota avrebbe lanciato l’allarme al capo squadra parlando di «problema al motore» e «bird strike», scontro con gli uccelli.
Alle 16.30 i velivoli della pattuglia acrobatica nazionale hanno lasciato le piazzole della divisione velivoli Caselle Sud delle strutture di Leonardo.
Alle 16.52 — dopo il via libera della torre di controllo — sono decollati, in rapida successione, dalla pista 36. Subito dopo il motore di uno degli aerei — denominato «Pony 4» perché è il secondo gregario sinistro della formazione — si ferma.
Alcuni comandanti e primi ufficiali presenti in aeroporto — chi in attesa di decollare e chi appena atterrato — segnalano ai colleghi che in quel momento ci sono diversi uccelli tanto da ritenere il rischio di «bird strike» elevato: è un fenomeno pericoloso perché i volatili tendono a finire nei motori fino a metterli fuori uso.
Con un Aermacchi MB-339 anche uccelli piccoli possono mandare in tilt l’unico propulsore.Chi ha avuto modo di parlare con gli altri piloti della formazione riporta che tutto è avvenuto molto in fretta.
Il biposto dopo essersi staccato perde quota in «modalità controllata», seguendo quanto previsto dai protocolli delle Frecce Tricolori per ridurre al minimo le conseguenze negative. Il pilota resta fino all’ultimo momento utile a bordo prima di azionare il seggiolino eiettabile.
Il velivolo precipita all’interno del sedime aeroportuale, prende fuoco e lascia sul prato — alla sinistra della pista — un grosso segno di bruciatura. I pezzi più grossi, ancora in fiamme, sfondano il reticolato che delimita lo scalo: qualcuno finisce sul canale d’acqua, qualcun altro prosegue e uno di questi prende in pieno l’auto con la famiglia. Il resto della pattuglia prova due volte ad atterrare a Torino, poi deve dirigersi a Milano Linate.
Le indagini, al netto di quelle della magistratura, saranno svolte dalla commissione di investigazione dell’Aeronautica. Il velivolo non ha «scatole nere», ma è dotato di sistemi di registrazione dei parametri di volo che andranno recuperati ed esaminati.
A questi si aggiungeranno anche il campionamento dei liquidi (olii, carburante), il controllo dei sistemi idraulici, l’ascolto delle registrazioni audio e l’analisi dei rottami.