«I russi in Mediterraneo hanno un atteggiamento provocatorio che non si era mai visto nel passato. Era ’normale’ nel Mar Baltico ma da noi non c’era. Invece oggi sono anche molto aggressivi, con atteggiamenti ostili e questo può essere causa di un incidente ad esempio.
Un incidente fra due navi militari di due paesi contrapposti non si sa dove può portare». Il nuovo allarme sulla sicurezza dei nostri mari è arrivato dall’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina militare, ad un evento a Genova.
Il Mediterraneo – ha aggiunto l’ammiraglio Credendino – è oggi in equilibrio instabile per moltissimi fattori di crisi, dall’immigrazione irregolare al possibile terrorismo, fenomeni illeciti di varia natura, un grande riarmo in termini navali dei paesi della sponda sud.
Poi c’è la flotta russa, e questa è la conseguenza immediata della guerra in Ucraina per la nostra sicurezza: la presenza della flotta russa che non c’era. Abbiamo avuto fino a 18 navi russe in Mediterraneo, questo non rappresenta una minaccia diretta al nostro territorio ma certamente aumenta la tensione».
«Il Mediterraneo è un’area geopolitica instabile»
L’evento a cui ha partecipato l’ammiraglio è stato organizzato dal Centro Giuseppe Bono in collaborazione con il Comune di Genova per discutere delle opportunità del Mediterraneo, crocevia dei traffici marittimi, dei cavi sottomarini e dei gasdotti.
L’ammiraglio ha aggiunto: «Il Mediterraneo è un’area geopolitica instabile dove è richiesta alla Marina una presenza molto superiore rispetto al passato». Del resto, ha ricordato, «fino a 15 -20 anni fa gli americani garantivano la stabilità, poi con l’avvento dell’amministrazione Obama hanno spostato il loro focus sull’indo-pacifico lasciando di fatto un vuoto nel Mediterraneo».
L’allarme della Marina militare sulla presenza russa già a febbraio
L’allarme era stato lanciato sempre da Credendino lo scorso febbraio, quando aveva affermato: «Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda». E ancora: «Il numero di navi russe nel Mediterraneo – ha continuato – è aumentato, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione.
I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c’è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire». Fonte: ilsole24ore.it