All’inizio era un distintivo militare. Che Napoleone Bonaparte nel 1796 aveva assegnato ai patrioti italiani confluiti volontariamente nell’Armata per combattere l’Austria. Negli anni il Tricolore ha cambiato forme e accolto storie e significati fino a trasformarsi, dopo il referendum del 2 giugno 1946, quando l’Italia divenne una Repubblica, nel simbolo dell’unità della nazione, chiaro punto di riferimento dei valori che guidano l’agire quotidiano.
Così, in occasione dei 170 anni dalla fondazione della Polizia di Stato, avvenuta l’11 luglio 1852, è stato presentato al pubblico il volume La Bandiera della Polizia di Stato. Storia di tradizioni e di valori al servizio del bene comune. Un libro che ripercorre la storia del Tricolore, attraverso parole, disegni, fotografie, documenti e giornali. Rappresentazioni degli eventi che hanno segnato la storia italiana, che invitano il lettore a intraprende un viaggio tra i mutamenti sociali e istituzionali che hanno caratterizzato il paese.
La bandiera diventa crogiolo di momenti e incontro di significati. Racconto di calamità naturali, lotta al terrorismo, contrasto alla criminalità organizzata, tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Del lavoro dei tanti che desiderano garantire e tutelare il bene della collettività. Così ogni decorazione alla Bandiera è il manifesto di una pagina cruciale, spesso dolorosa, espressione di una Forza che ha vissuto e vive in prima linea accanto ai cittadini.
Perché, come scrive Lamberto Giannini, il Capo della Polizia e Direttore generale della pubblica sicurezza nella prefazione del volume: la bandiera «come una laica reliquia, è stata decorata dalle tante ricompense che testimoniano quella vocazione alla difesa dei valori di democrazia, libertà e giustizia che i nostri uomini e le nostre donne, nel tempo, hanno saputo interpretare. In rigoroso silenzio fa parte della storia individuale di ognuno di noi e dei tanti colleghi che nel tempo si sono passati il testimone». Ma non solo. È anche ricordo delle gesta e dell’altruismo di quanti sono stati disposti a sacrificare perfino la vita.
«Oggi il tricolore è un simbolo in cui la grandissima maggioranza – se non l’unanimità – degli italiani si riconosce. E i poliziotti, con il loro lavoro, la loro professionalità, il loro sacrificio, fanno vivere quel simbolo tutti i giorni. […] Poi in un paese democratico si discute, si critica, ci si divide com’è inevitabile. Ma mantenendo saldi alcuni punti condivisi: il rispetto per i simboli, come le divise, le medaglie al valore, il tricolore», scrive Aldo Cazzullo nell’introduzione a La Bandiera della Polizia di Stato, il libro che prende forma da un progetto curato da Mario Viola e Domenico Cerbone.