Ci ha lasciato ieri mattina, all’età di 84 anni, Maurizio Costanzo, maestro di giornalismo e celebre conduttore televisivo. Negli anni, con saggezza e intraprendenza, ha rivoluzionato il modo di fare comunicazione, raccontando agli italiani gli anni più difficili del nostro Paese, senza paura e senza mai arretrare.
Da sempre affezionato alla grande famiglia della Polizia di Stato, nel tempo ha più volte appoggiato e sostenuto molti progetti di legalità dedicati ai cittadini, in particolare ai più giovani. Iniziative che non ha mai mancato di condividere con il grande pubblico durante le sue trasmissioni televisive e radiofoniche.
Fino all’ultimo ha collaborato, sempre mosso da grande entusiasmo, con PoliziaModerna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, per il quale era curatore della rubrica “L’opinione”, in cui ha affrontato temi legati al mondo della sicurezza, ma anche temi sociali e d’attualità.
In un’intervista, rilasciata proprio a PoliziaModerna, ha sottolineato come “la Polizia, grazie all’impegno di tutti, ha affinato i propri metodi di indagine, ha saputo mettere a frutto del proprio lavoro le tecnologie, ma ha principalmente compreso che la strada per il rispetto della legalità passa anche attraverso il dialogo e un nuovo linguaggio”.
Un linguaggio che, anche grazie al suo prezioso e silenzioso aiuto, si è evoluto nel tempo divenendo più empatico e di prossimità, capace di raccontare, sul sito e sui canali social istituzionali, quel servizio al cittadini che contraddistingue l’esserci sempre delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.
A lui va il riconoscimento ed il ringraziamento per il contributo umano e professionale con cui ha arricchito la comunicazione della Polizia di Stato, avvicinandola alla società di cui l’Istituzione è parte integrante.
Grazie Maurizio!