La Polizia di Stato piange Mauro Novacco, poliziotto 59enne

Poliziotto mauro novacco

La Polizia di Stato piange Mauro Novacco, poliziotto, che si è spento a 59 anni dopo una malattia. In forze al commissariato Stanga, tra il 2001 e il 2006, ha stretto le manette ai polsi di centinaia di venditori di droga attivi tra i sei blocchi del complesso “Serenissima”.

Osservava dalle grate dei sotterranei e si nascondeva tra i cunicoli dei palazzoni, per “pizzicare” con le mani nel sacco chi smerciava cocaina, eroina, hashish e marijuana. Se ne è andato tra sabato e domenica notte, era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera. A maggio la scoperta, del tutto inaspettata, di una grave patologia.

Poi è iniziata la battaglia per tentare di sconfiggere il nemico, ma il male è stato troppo veloce. «Speravo di averlo per altri mesi, forse un anno – ha raccontato la moglie Anna – ma invece non è andata così. Dovevamo cambiare casa, dalla Guizza trasferirci a Casalserugo nella nuova abitazione. Stavamo scegliendo le mattonelle, prima che lo intubassero gli ho chiesto quale preferiva».

La carriera di Mauro Novacco, il poliziotto terrore degli spacciatori

Mauro, originario di Trieste, era andato in pensione: ad ottobre sarebbero stati tre anni. Era entrato in polizia nel 1985, dopo il servizio militare. Aveva preso servizio a Tarvisio e poi al commissariato a Trieste. Poi è arrivato a Padova dove ha conosciuto la sua amata Anna e con lei è convolato a nozze nel settembre 2004.

«Mauro era disponibile con tutti ed era molto paziente al contrario di me – ha ripreso la moglie – Faceva parte della protezione civile, mi dava sempre una mano con i miei genitori anziani, amava andare a cavallo, aveva sempre il sorriso. Andava a correre con gli amici, si calava con le funi, faceva immersioni, insomma era molto attivo. E poi donava il sangue, soprattutto per quelle persone in cura per un cancro». Mauro ha trascorso gli ultimi suoi anni in polizia nel Secondo reparto mobile (ex celere). «In quel reparto ci ha lasciato il cuore – ha ricordato Anna – gli piaceva tantissimo. Amava andare in trasferta per le partite di calcio, lui che era un grande tifoso della Triestina».

Nella sua carriera di poliziotto, tra il commissariato Stanga e il Secondo reparto mobile, ha prestato servizio per diversi anni anche nell’ufficio Utl (ufficio tecnologico logistico). 

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