L’accusa aveva chiesto una pena di 25 anni, l’ex agente della polizia di Minneapolis Derek Chauvin è stato condannato a scontare 20 anni e 4 mesi di carcere, sette mesi dopo essersi dichiarato colpevole di aver violato, a livello federale, i diritti civili di George Floyd, l’afroamericano ucciso durante l’arresto nel maggio 2020 a Minneapolis.
La morte di Floyd aveva innescato la protesta del movimento Black Lives Matter e una serie di disordini che avevano acceso gli Stati Uniti.
L’epilogo processuale non è piaciuto a Philonise Floyd, fratello della vittima: “Sono solo arrabbiato perché non gli è stata comminata il massimo della pena […] – ha detto – quell’uomo ha tenuto il ginocchio sul collo di mio fratello per 9 minuti e 29 secondi. Chauvin ha dimostrato di non avere coscienza. Non ha mostrato alcuna empatia. Non ha mostrato alcuna compassione”.
Benché fosse disarmato George Floyd era stato arrestato con violenza – sfociata nella sua morte – il 25 maggio del 2020.
In dicembre Chauvin si era dichiarato colpevole di uso eccessivo della forza patteggiando una pena che avrebbe dovuto rimanere tra i 20 e i 25 anni.
L’ ex poliziotto era già stato condannato in precedenza a 22 anni e mezzo.